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Perché abbiamo ancora bisogno di ricordare le foibe? 

Ci vediamo domenica 25 febbraio, alle 10, presso i Giardini Marinai d’Italia con o senza il patrocinio della Città di Ivrea

foibe: il giorno del ricordo

Lo scorso 10 febbraio, mentre a Ivrea si aspettava con trepidazione l’uscita della Mugnaia dal balcone del Palazzo Civico, nel resto d’Italia si è celebrata la Giornata del Ricordo in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata e delle vicende del confine orientale.                  

Ancora una volta, purtroppo, questa ricorrenza ha causato più di un mal di stomaco a una parte di quella Sinistra estrema che ha fatto dell’accoglienza la sua principale battaglia, dimenticando di essere figlia di quella stessa Sinistra che, nel 1947, riversò sulle rotaie della stazione di Bologna il latte destinato ai bambini profughi.                                              

L’episodio del “treno della vergogna” è una di quelle macchie che, ancora, appestano certe coscienze di una parte di Sinistra che si permette di ergersi a Censore, giudice e boia della morale e, forse perfino peggio, della cultura.            

Ed è anche per questo motivo, oltre che per l’umana rimembranza delle tragedie del passato e delle vittime, che non possiamo smettere di parlare delle Foibe e dell’esodo. Finalmente si affronta l’argomento con serietà e rispetto, anche, pur con qualche triste eccezione, nella ricerca storiografica. Abbiamo visto, infatti, nascere qualche astro della ricerca militante, con l’unico scopo di legittimare i crimini dei partigiani di Tito – e, grazie al Cielo, nel dibattito pubblico è aperta la questione sulla revoca delle sue onorificenze italiane – per mettersi in pace con la coscienza e poter continuare a non fare i conti con il vergognoso passato di cui sopra.                            

E quindi continueremo a ricordare e a fare divulgazione, nonostante (e proprio per, nda) tutti coloro che cercano ancora oggi di nascondere la verità in fondo a una foiba.               

Ci vediamo domenica prossima, 25 febbraio, alle ore 10, presso i Giardini Marinai d’Italia, lato Corso Cavour, con o senza il patrocinio della Città di Ivrea, che tanto scalpore destò in occasione della commemorazione di Norma Cossetto, anch’ella vittima della barbarie titina, dello scorso ottobre.       

Perché il ricordo, di fronte alle atrocità a cui abbiamo assistito nel passato, è d’obbligo, ancor di più di fronte al tentativo scientifico della negazione. Per non dimenticare. Mai.

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