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Voci dal carcere
12 Settembre 2023 - 09:51
Anche in carcere si va a scuola! A giorni ricominciano le offerte formative della Casa Circondariale di Ivrea. In verità alcune continuano, ma quasi tutte erano ferme da giugno.
Forse non tutti sanno che il legislatore ha introdotto e regolamentato all’interno del carcere una serie di diritti il cui esercizio rientra nello scopo rieducativo che la detenzione deve avere, in ottemperanza dell’art. 27 della Costituzione; tra essi la normativa penitenziaria prevede, oltre ovviamente al diritto al lavoro, anche quello all’istruzione e alla formazione.
In particolare si offre un scolarizzazione di base fino alla scuola media e la possibilità di accesso a corsi professionali limitatamente alla disponibilia e alla possibilità dell’istituto. Naturalmente è possibile partecipare, se ci sono i requisiti a corsi universitari, anche se in alcune carceri ci sono sezioni apposite.
Per parlare di Ivrea funziona così.
Ci sono corsi di alfabetizzazione - per italiani e stranieri - per imparare a leggere e a scrivere (tre livelli: A0, A1, A2) e poi i due moduli all’anno per la licenza media: una attualizzazione delle 150 ore che permettono ai lavoratori di raggiungere la licenza: chi finalmente consegue il diploma ha anche un riconoscimento economico finale. (160 euro, pensate un po’)
Chi organizza e gestisce questi corsi è il CPIA che propone inoltre alcuni corsi inseriti in moduli particolari di Italiano, scienze, matematica, inglese ma anche musica, alimentazione, educazione fisica e altro ancora.
Lo scorso anno sono state proposte davvero molte attività e molti ne hanno approfittato.
Per i corsi professionalizzanti da tempo Casa di Carità propone corsi di impiantistica elettrica civile, di Autocad, uno di esperto di prestampa e uno di legatoria artigianale. Nell’estate sono stati attivati dei brevi corsi di manutentore di aree verdi e altro ancora. I corsi sono strutturati su 200 ore di frequenza e permettono l’attività in tipografia e presso installatori elettrici. Sono finanziati dalla Regione Piemonte e dal ministero.
Naturalmente non sempre fila tutto liscio: a volte mancano programmazione comune da parte della struttura e buona volontà da parte degli studenti, cosicché a volte mirabili carriere scolastiche naufragano velocemente. Ma tant’è la campanella ha suonato anche e stavolta qualcuno ha aperto, a dispetto della canzone di Celentano.
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