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Ivrea
12 Giugno 2023 - 17:22
Matteo Chiantore
Qualche dubbio c’era venuto anche in campagna elettorale e glielo avevamo chiesto specificamente durante il pubblico confronto da noi organizzato al Movicentro. Una roba del tipo: in caso di vittoria sarai capace di interpretare un ruolo di terza parte nei rapporti con la direzione generale dell’Asl To4?
Sia come sindaco della città, sia come presidente della Conferenza dei sindaci di un territorio che va da Settimo Torinese a Crescentino nel vercellese passando per Chivasso, dalle Valli di Lanzo alle Valli Orco e Soana?
Chiaro il nostro riferimento ai possibili condizionamenti della moglie Fiorella Pacetti che è dipendente, nonchè medico dell’Asl To4, a capo di un servizio che è un fiore all’occhiello (e lo dicono tutti), ma non può considerarsi un riferimento dell’insieme.
Chiantore ci aveva risposto di sì, senza tema di smentita, salvo poi scivolare alla prima di una serie di “inaugurazioni” organizzate dalla Regione Piemonte da qui alla elezioni del prossimo anno.
E parliamo (pensa un po’ te che roba) di un posto letto in più nella terapia intensiva di Ivrea a disposizione di circa 516.255 abitanti. Detta così fa un po’ piangere ma tant’è! Fa piangere, anche perchè di tutti gli altri posti letto in intensiva previsti negli ospedali di Chivasso e di Ciriè ancora non se ne vede l’ombra e sono passati più di 3 anni da quel famoso decreto Arcuri con cui il Governo aveva stanziato le risorse.
Insomma, evviva il nuovo reparto, ma dovesse mai tornare una pandemia, l’Asl To4 starebbe messa esattamente come prima e decisamente peggio di come era messa una decina di anni fa.
Tanto per aggiungere: non c’è quasi più l’oculistica, per una visita dermatologica citofonare San Lazzaro e se ti rompi una gamba o finisci al pronto soccorso meglio cominciare a pregare Dio.
Senza contare gli infermieri e gli Oss che non ce ne sono abbastanza.
Insomma: è evidente che qualcosa di buono c’è e si fa, ma non abbastanza per compensare quello che non c’è più o se ne va. Per questo, mica per niente, sono nati i comitati in difesa della sanità pubblica.
Per questo nei cassetti della Presidenza del consiglio comunale giacciono decine e decine di ordini del giorno, interpellanze e interrogazioni, alcune senza una risposta.
E’ vero! Un sindaco può fare poco, ma quello di Ivrea è anche presidente della Conferenza dei sindaci, che è organo politico dell’azienda, e qualcosa conta.
Nessuna crocifissione, ci mancherebbe ancora. Ce lo dirà solo il tempo se l’uscita di Chiantore dell’altro giorno sia da considerarsi una semplice parentesi prodotta dall’adrenalina che ancora gli circola nelle vene, a cui si aggiunge quel sacrosanto desiderio di comunicare i propri stati d’animo sui social un giorno sì e l’altro pure.
LA VOCE DEL CANAVESE
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