AGGIORNAMENTI
Cerca
Cronaca
27 Novembre 2025 - 15:36
Rapina alle poste di Villastellone, 4 anni e 4 mesi ai due imputati. Coinvolto anche il compagno della direttrice (immagine di repertorio)
Una rapina pianificata al dettaglio, una relazione affettiva che incrina i confini tra vita privata e responsabilità penale, una sentenza che chiude solo il primo capitolo di una vicenda destinata a far discutere ancora a lungo. Il processo abbreviato ai due rapinatori di Alpignano e La Loggia per il colpo all’ufficio postale di Villastellone, messo a segno il 14 agosto 2024, si è concluso ieri con una condanna a quattro anni e quattro mesi di reclusione. Un esito più lieve rispetto ai sei anni richiesti dal pubblico ministero Roberto Furlan, che aveva seguito le indagini. A difendere gli imputati, gli avvocati Alberto Metallo e Vincenzo Coluccio.
Al centro dell’intero caso, un elemento che ne ha cambiato la prospettiva: il coinvolgimento del compagno della direttrice dell’ufficio svaligiato. Un intreccio che ha trasformato una rapina aggravata in un cortocircuito etico e investigativo, amplificando l’eco sociale dell’episodio e alimentando interrogativi sulla fiducia e sulle vulnerabilità degli ambienti di lavoro.
Secondo gli atti, alle prime luci del 14 agosto i due uomini arrivano insieme a Villastellone, cappellini calati sul volto. L’uomo indicato come il compagno della direttrice rimane all’esterno; l’altro entra negli uffici armato, immobilizza la donna legandole polsi e caviglie con fascette da elettricista, e si impossessa di circa 40.000 euro in contanti. Solo quando riesce a liberarsi, la direttrice dà l’allarme. Nel corso delle indagini, la vittima non ha riconosciuto nell’amico del compagno l’autore materiale della rapina.
Ma la storia non si ferma lì. Dopo circa un mese e mezzo, i due principali indagati tornano a Villastellone con un terzo complice. Questa volta il colpo fallisce: non riescono nemmeno a entrare. I carabinieri intervengono recuperando armi da taglio, fascette in plastica, mascherine e occhiali per il travisamento, e un finto ordigno composto da due sacchetti con una sostanza gommosa uniti da un filo, da usare come minaccia. Il terzo uomo ha già patteggiato un anno e quattro mesi di carcere.
Gli arresti arrivano nel luglio 2025, quasi un anno dopo la prima rapina. Tra i riscontri raccolti dagli investigatori emerge anche una vacanza in Egitto, organizzata subito dopo il colpo da 40 mila euro dai due principali indagati e dalle rispettive compagne, tra cui la direttrice dell’ufficio postale. Un particolare che la procura ha ritenuto rilevante nel delineare i rapporti tra i protagonisti e la possibile pianificazione condivisa dell’operazione.
Sul piano giudiziario, la scelta del rito abbreviato ha determinato la riduzione della pena, ma non ha sciolto le tensioni che attraversano il caso. Il ricorso a fascette, armi bianche e a un ordigno fittizio mostra una volontà di intimidazione calibrata, mai sfociata in violenza irreparabile ma sufficiente a generare un impatto emotivo profondo sulla vittima e sulla comunità. Il peso attribuito alla premeditazione, alla collaborazione tra gli imputati, al legame sentimentale che ha reso possibile il colpo, verrà chiarito nelle motivazioni che saranno depositate nei prossimi mesi.
Oltre la sentenza, resta il tema della vulnerabilità degli uffici postali, dove la sicurezza non dipende solo da protocolli e dispositivi, ma anche – e forse soprattutto – dalle relazioni personali che possono diventare punti di ingresso per chi decide di sfruttarle. La vicenda di Villastellone ne è un esempio evidente: una rapina che non è solo cronaca giudiziaria, ma uno specchio delle fragilità che attraversano luoghi di lavoro e legami affettivi.

Edicola digitale
I più letti
Ultimi Video
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.