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Cronaca

Vasca piena di rifiuti scaricata in strada: il quartiere torinese affonda sempre più nel degrado

Nel tratto tra via Bologna e strada Maddalene spunta una vasca colma di materiali edili: segnalazioni a polizia locale e Amiat, mentre FdI accusa il Comune di inerzia sulle telecamere

Vasca piena di rifiuti

Vasca piena di rifiuti scaricata in strada: il quartiere torinese affonda sempre più nel degrado

Una vasca idromassaggio trasformata in contenitore di rifiuti edili, abbandonata in piena notte nel quartiere Regio Parco, lungo il tratto tra via Bologna e strada Maddalene. Non un singolo sacchetto scaricato di nascosto, ma un carico pesante, ingombrante, chiaramente trasportato e rovesciato lì con un furgone. Una discarica improvvisata a cielo aperto, pericolosa e visibile a tutti, che riapre il dibattito sulla sicurezza e sul degrado in una delle zone più fragili della città.

Il materiale sporge dalla vasca, occupa parte della carreggiata e mette a rischio chi passa a piedi o in auto. L’abbandono notturno — spiegano i residenti — ha reso quel tratto di strada ancora più insicuro, soprattutto nelle prime ore del mattino, quando la visibilità è ridotta e i pedoni rischiano di inciampare o ferirsi. Il tutto in un punto del quartiere dove il transito è scarso e dove, proprio per questo, i “furbetti” dei rifiuti tornano puntualmente a colpire.

La segnalazione è partita all’alba. Polizia locale e Amiat sono state avvisate tempestivamente, con la richiesta di intervenire sia per la rimozione del materiale sia per individuare i responsabili. Le immagini fornite da alcuni residenti mostrano chiaramente la vasca abbandonata in mezzo alla strada e lasciano poco spazio ai dubbi: si tratta di un gesto deliberato, pianificato, eseguito utilizzando un mezzo capiente.

A denunciare pubblicamente l’episodio è anche il capogruppo di Fratelli d’Italia, che parla di una situazione non più tollerabile. Secondo lui, il punto esatto in cui è stato scaricato il materiale è diventato negli anni un vero e proprio bersaglio per chi vuole liberarsi illegalmente di rifiuti ingombranti. “Non è certo roba gettata a mano — afferma — ma il frutto di un trasporto con furgone. Quel tratto è poco trafficato e quindi perfetto per questi comportamenti. Qui la responsabilità non è dei cittadini: è dei furbi che non intendono usare le aree di smaltimento dedicate”.

La denuncia non si ferma al singolo episodio. Il consigliere ricorda che la zona è già al centro di problemi continui: vetri di negozi mandati in frantumi, auto danneggiate, materiali abbandonati di notte, con una frequenza ormai definita “cronica” dai residenti. Per questo, spiega, da anni si chiede l’installazione di telecamere di sorveglianza in punti strategici del quartiere, tra cui piazza Abba, corso Regio Parco, via Bologna e le traverse più esposte. Richieste che, secondo la denuncia politica, non hanno ricevuto risposta dal Comune.

Il tema della sicurezza torna quindi al centro dello scontro politico torinese. Da una parte, chi parla di un quartiere lasciato indietro, dove a vivere sono in gran parte famiglie operaie, pensionati, nuovi residenti di origine straniera che chiedono semplicemente decoro e tranquillità. Dall’altra, l’amministrazione comunale, accusata di non considerare queste aree come prioritarie rispetto ad altre zone più centrali o più visibili della città.

Nel frattempo, l’abbandono illegale rimane in strada, ennesima testimonianza di un fenomeno che continua a crescere: rifiuti edili scaricati in punti isolati, mobili rotti lasciati lungo i marciapiedi, materiali pericolosi depositati in aree dove non ci sono telecamere o controlli costanti. Un campanello d’allarme che Regio Parco conosce bene.

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