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Cronaca
19 Novembre 2025 - 14:32
Allarme al 112 a Casale Monferrato: 58enne arrestato per presunti maltrattamenti in famiglia (immagine di repertorio)
Una telefonata confusa, arrivata nel cuore della notte al numero di emergenza, ha messo fine a una spirale di violenza che, secondo quanto emerso dai primi accertamenti, si sarebbe trascinata per anni. A Casale Monferrato, in provincia di Alessandria, un uomo del 1967 è stato arrestato con l’accusa di maltrattamenti in famiglia ai danni della compagna. Una vicenda che, ancora una volta, riporta al centro la fragilità delle mura domestiche e la difficoltà di uscire da dinamiche di sopruso radicate nel tempo.
La chiamata è partita dalla figlia minorenne della donna, che ha trovato il coraggio di comporre il 112 mentre nell’abitazione era in corso quella che viene descritta come l’ennesima aggressione. Dagli elementi raccolti nell’immediatezza, il convivente sarebbe stato in stato di ubriachezza, condizione che — secondo gli inquirenti — avrebbe aggravato un contesto già compromesso da episodi precedenti. La rapidità della segnalazione ha permesso ai carabinieri di arrivare in pochi minuti e di mettere in sicurezza la vittima, in evidente stato di shock.

La donna, assistita dal personale sanitario del 118 e successivamente trasferita al pronto soccorso per le cure necessarie, ha fornito un racconto che delinea un quadro preoccupante: minacce, violenze, intimidazioni che sarebbero proseguite per diverso tempo senza mai essere denunciati. Una scelta dettata dal timore di ritorsioni, dinamica purtroppo frequente nei casi di violenza domestica, dove la paura e l’isolamento diventano barriere quasi insormontabili.
Sulla base degli elementi raccolti sul posto, i carabinieri hanno proceduto all’arresto dell’uomo, trasferito al carcere di Vercelli. Le indagini proseguiranno nei prossimi giorni per ricostruire con precisione la storia della relazione e verificare eventuali altri episodi rimasti finora nell’ombra. L’uomo resta comunque tutelato dal principio di presunzione d’innocenza fino a sentenza definitiva.
Accanto alla dimensione giudiziaria, resta centrale la tutela della donna e dei familiari più esposti. La presa in carico sanitaria, le valutazioni psicologiche e il possibile attivamento di percorsi di protezione rientrano nel protocollo previsto in situazioni di questo tipo, in cui la sicurezza immediata si intreccia con la necessità di un accompagnamento più ampio nel tempo.
A emergere, soprattutto, è il gesto della figlia: una chiamata che ha interrotto un ciclo di violenze e che rappresenta spesso l’unica via per fermare una dinamica che rischia di degenerare. La vicenda di Casale Monferrato ricorda quanto sia essenziale la rete tra cittadini, istituzioni e forze dell’ordine, una rete che funziona davvero quando qualcuno, anche giovanissimo, trova la forza di attivarla.
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