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Cronaca
17 Novembre 2025 - 12:52
No meloni day, lo studente: "ero sotto shock". Il giudice convalida l’arresto e impone l’obbligo di firma
Il giorno dopo gli scontri del “No Meloni Day” davanti alla sede della Città Metropolitana di Torino, il quadro giudiziario attorno al giovane fermato dalla Digos si è definito con maggior precisione. Il diciottenne, studente del liceo linguistico Gioberti, era stato identificato nelle ore successive alla manifestazione e arrestato in flagranza differita, accusato di aver lanciato oggetti contro le forze dell’ordine, ferendo due agenti del Reparto Mobile.
Dopo una notte ai domiciliari, questa mattina il ragazzo è comparso in tribunale per il processo in direttissima. Il giudice Potito Giorgio ha convalidato l’arresto e disposto per lui l’obbligo di firma quotidiano, ritenendo sussistente il rischio di recidiva alla luce del comportamento contestato durante gli scontri.
L’udienza è stata aggiornata al 22 gennaio, data in cui verrà affrontato il merito delle accuse di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Nel frattempo lo studente è tornato in libertà, seppur vincolato alle prescrizioni imposte dal tribunale.
Secondo la ricostruzione raccolta dagli inquirenti, il ragazzo avrebbe partecipato ai momenti più accesi della protesta, quando un gruppo di manifestanti ha tentato di entrare negli uffici dell’ente, trovando gli accessi presidiati dalla polizia. Da quel punto, la situazione è degenerata in una serie di cariche, fughe e contatti ravvicinati, culminati nel lancio del bidone portacenere che avrebbe ferito i due agenti.
Il giovane non è nuovo al monitoraggio delle autorità: il suo nome compare già in fascicoli legati ad altre manifestazioni studentesche dell’ultimo anno. Anche per questo motivo, la procura ha sostenuto la necessità di una misura cautelare nonostante la giovane età.
La reazione del mondo studentesco non si è fatta attendere. I collettivi presenti in piazza hanno parlato di un’azione che, a loro giudizio, punta a indebolire la compattezza del movimento. Per oggi pomeriggio è stato annunciato un presidio in piazza Castello, con l’intenzione di proseguire la mobilitazione iniziata venerdì.
Parallelamente, proseguono le indagini della Digos sugli altri episodi verificatisi durante il corteo, compreso il tentativo di forzare i varchi che portano ai binari della stazione di Porta Nuova, bloccato dalle forze dell’ordine.
Il caso, divenuto in poche ore uno dei più discussi della cronaca cittadina, resta ora sospeso fino all’udienza del 22 gennaio, mentre Torino continua a fare i conti con un autunno segnato da proteste studentesche e tensioni crescenti attorno al mondo della scuola.
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