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Cronaca

Torino, arrestato uno studente per i disordini del corteo: identificato con i video dopo 48 ore e messo ai domiciliari

Il 18enne dei collettivi sarà processato per direttissima, mentre il Kollettivo Studentesco Autonomo parla di repressione e accusa il governo

Il corteo di venerdì scorso

Il corteo di venerdì scorso

Uno studente diciottenne, attivista dei collettivi studenteschi torinesi, è stato arrestato questa mattina dagli agenti della Digos di Torino per i disordini avvenuti venerdì davanti alla sede della Città Metropolitana, in corso Inghilterra. Secondo le informazioni raccolte da fonti investigative, il giovane sarebbe stato individuato come autore del lancio di oggetti contro le forze dell’ordine nel momento più acceso della protesta.

Il ragazzo è stato portato agli arresti domiciliari e domani comparirà davanti al giudice per il processo per direttissima. L’operazione è stata eseguita in flagranza differita, una procedura che permette l’arresto anche a distanza di ore dal fatto, purché supportato da prove documentali come video e fotografie e comunque entro 48 ore dal reato.

La reazione del mondo studentesco non si è fatta attendere. In una nota diffusa sui social, il Kollettivo Studentesco Autonomo ha contestato duramente l’operazione, definendola un attacco diretto al movimento: «È evidente che questa azione miri a rompere l'unità e la coesione studentesca andatasi a creare dopo mesi di mobilitazioni e occupazioni che hanno visto più di 40 scuole torinesi, nel tentativo di spaventare gli innumerevoli studenti protagonisti della piazza di venerdì e provando a sminuire le azioni che sono state fatte a seguito di decisioni collettive, riducendo a un atto dislocato e facendone gravare le conseguenze su una singola persona».

Il comunicato prosegue con un attacco frontale alle istituzioni nazionali: «Siamo indignati ma non così sorpresi da queste dinamiche repressive, infantili e quasi di ripicca da parte del governo, che si vede messo all'angolo dai giovani ormai esasperati che non si tirano indietro nel mostrare il loro dissenso a un governo complice che giorno dopo giorno mette sempre più da parte la scuola, preparandosi a tagliare 600 milioni di euro all'istruzione per investirli nell'industria bellica».

La nota si chiude rievocando la presenza massiccia degli studenti durante il corteo di venerdì: «In piazza c'eravamo tutti. Non gliela daremo vinta, la lotta è appena iniziata. Blocchiamo tutto».

Nel corso della manifestazione, le forze dell’ordine avevano già fermato altri due studenti, poi rilasciati dopo l’identificazione. Per loro è in arrivo una denuncia.

L’arresto del diciottenne riaccende il clima di tensione che da settimane attraversa le scuole torinesi, impegnate in mobilitazioni e occupazioni diffuse, e conferma che lo scontro tra piazza e istituzioni resta aperto.

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