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Cronaca
14 Novembre 2025 - 10:21
Incendio partito dalla canna fumaria rischia di mandare in cenere un’intera palazzina a San Sebastiano da Po
Un lampo arancione nel buio, un rumore secco, poi l’odore acre del fumo che si alza dalla collina. Così, poco dopo l’una tra giovedì 13 e venerdì 14 novembre, San Sebastiano da Po si è svegliata in una notte che doveva essere come le altre. In via Chivasso, lungo la SP 458, un incendio partito da una canna fumaria ha attaccato il tetto di una palazzina residenziale, trasformando una manciata di minuti in un fronte di emergenza ad alta tensione. Le fiamme si sono fatte strada fino alla struttura portante del tetto, compromettendola in più punti e costringendo i soccorsi a un’azione complessa e rapidissima per evitare che il rogo divorasse l’intero stabile.
La chiamata al 112 è arrivata a notte fonda, quando la maggior parte degli abitanti dormiva e il vento leggero rischiava di alimentare le fiamme. La Centrale Operativa, valutata la gravità del rogo, ha inviato subito un dispositivo massiccio: squadre dei Vigili del Fuoco da Chivasso e Torino, con personale permanente e volontario, hanno raggiunto il luogo dell’incendio nel giro di pochi minuti. L’autoscala, indispensabile per lavorare in quota, è stata posizionata all’ingresso del cortile e ha permesso ai soccorritori di raggiungere rapidamente il punto in cui il tetto stava cedendo sotto il calore.
Le operazioni, rese complicate dalla posizione dello stabile e dalle fiamme che correvano sotto la copertura, sono andate avanti per ore. I vigili hanno aperto varchi, rimosso parti di tetto per isolare il fuoco e saturato di acqua e schiuma la zona attorno alla canna fumaria, indicata come probabile punto d’innesco. L’obiettivo era chiaro: impedire al rogo di scendere ai piani inferiori o propagarsi agli edifici vicini, separati solo da pochi metri.

Mentre i VVF lavoravano alla messa in sicurezza, sul posto sono arrivati anche i Carabinieri delle Stazioni di Casalborgone e Cavagnolo. I militari hanno delimitato l’area, gestito la viabilità lungo la provinciale e coordinato le prime verifiche. Le indagini, ora avviate formalmente, puntano a ricostruire la dinamica dell’incendio, anche se la canna fumaria resta al momento il punto più probabile da cui le fiamme hanno preso vita.
Non risultano al momento informazioni su persone ferite o intossicate, ma i danni materiali sono importanti: parte del tetto è stata compromessa e andrà ricostruita, con lavori che potrebbero richiedere giorni di messa in sicurezza e settimane per il ripristino completo. Tecnici e amministratori locali stanno monitorando la situazione per comprendere se alcune porzioni dello stabile necessitino di ulteriori interventi strutturali.
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