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Cronaca

Piemonte, incendio nel bosco: i vigili del fuoco continuano la loro corsa contro il tempo

Dal 10 novembre vigili del fuoco e mezzi aerei impegnati in un fronte difficile da domare tra pendii ripidi e vegetazione secca

Piemonte, incendio

Piemonte, incendio nel bosco: i vigili del fuoco continuano la loro corsa contro il tempo

L’incendio scoppiato il 10 novembre nei boschi di Frabosa, nella zona della frazione Miroglio, continua a divorare ettari di vegetazione senza mostrare segni di cedimento. Le fiamme, sospinte dal vento e alimentate dalla siccità che da settimane caratterizza la zona, hanno trasformato un’intera porzione di montagna in un fronte di fuoco difficile da contenere, costringendo le squadre dei vigili del fuoco a un intervento continuativo, giorno e notte.

La situazione resta delicata. Da ore gli operatori sono impegnati su più punti contemporaneamente, perché il fuoco non segue un’unica traiettoria ma salta, si divide, si riaccende in zone già percorse. A complicare il quadro è la conformazione del territorio: pendii ripidi, boschi fitti, sentieri difficili da raggiungere con i mezzi. È in questi scenari che il lavoro degli uomini a terra si dimostra essenziale, con linee tagliafuoco, battute manuali e un controllo costante delle aree già liberate dalle fiamme.

Per sostenere le squadre operative, sono entrati in azione due Canadair, impegnati in lanci continui per raffreddare i versanti più esposti e impedire che il fuoco si avvicini alle abitazioni sparse della frazione. I sorvoli si susseguono a ritmo serrato: acqua prelevata dal mare, virata, lancio. Un ciclo ripetuto decine di volte mentre dal terreno si alzano colonne di fumo visibili a chilometri di distanza.

Miroglio, frazione che vive soprattutto della tranquillità dei suoi boschi, si trova da giorni in una nube grigiastra che avvolge tetti, strade e pascoli. I residenti seguono l’evoluzione dell’incendio con apprensione: non risultano evacuazioni, ma la tensione cresce a ogni nuova ripartenza del fuoco, perché basta una scintilla per far crollare ore di lavoro.

Il fronte dell’incendio, stando alle prime ricostruzioni, appare frastagliato e in continua evoluzione. La vegetazione estremamente secca crea un tappeto perfetto per la propagazione rapida delle fiamme, un problema che negli ultimi anni si è aggravato su tutto l’arco alpino. Il ripetersi di incendi autunnali, fenomeno un tempo raro, è diventato un segnale evidente dei cambiamenti climatici in atto: temperature più alte, precipitazioni scarse, boschi stressati.

La priorità, al momento, è contenere l’avanzata e assicurare che il fuoco non raggiunga edifici o infrastrutture. L’impegno dei vigili del fuoco, arrivati da diversi comandi della provincia, resta indispensabile: turni prolungati, attrezzature pesanti, continui spostamenti su terreni difficili. Una lotta che procede metro dopo metro, sapendo che la notte può essere tanto un’alleata quanto una minaccia, a seconda del vento.

La speranza condivisa è che il calo delle temperature e l’eventuale arrivo di umidità facilitino le operazioni di spegnimento. Fino ad allora, Miroglio resta in allerta, con lo sguardo rivolto ai versanti che continuano a bruciare e il rumore dei Canadair che scandisce il ritmo delle giornate.

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