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Cronaca
08 Novembre 2025 - 14:58
Don Riccardo Robella
Sono stabili ma ancora gravi le condizioni di don Riccardo Robella, parroco di Leini e Mappano e da anni cappellano del Torino Football Club, rimasto vittima di un terribile incidente stradale nella tarda serata di giovedì 6 novembre 2025 lungo l’autostrada A6 Torino-Savona, nei pressi di Carmagnola.
Il sacerdote, molto conosciuto nel Torinese e nel mondo granata, è stato soccorso dai sanitari del 118 e trasportato in elisoccorso all’ospedale Cto di Torino, dove si trova tuttora ricoverato nel reparto di rianimazione, intubato e in prognosi riservata. Nel pomeriggio di ieri, venerdì 7 novembre, è stato sottoposto a un delicatissimo intervento chirurgico durato oltre sei ore per la stabilizzazione di una grave lesione vertebrale. L’operazione è stata eseguita dai chirurghi ortopedici del Cto e si è conclusa con successo, ma preoccupa ancora l’ossigenazione ai polmoni. I medici mantengono monitorati costantemente i parametri vitali e, nei prossimi giorni, proveranno gradualmente a scollegarlo dal respiratore e risvegliarlo, per valutare meglio il quadro clinico generale. Il pericolo di vita non è ancora superato.
Secondo le prime ricostruzioni, don Robella stava viaggiando da solo a bordo della propria auto quando, per cause ancora in fase di accertamento, un’altra vettura lo avrebbe tamponato violentemente, facendolo sbandare e ribaltare più volte lungo la carreggiata. L’impatto è stato devastante. Oltre al trauma vertebrale, il sacerdote ha riportato anche un bruttissimo trauma toracico e cranico.
La notizia dell’incidente ha scosso profondamente le comunità di Leini e Mappano, dove il parroco si è insediato poco più di un anno fa, nel settembre 2023, dopo sedici anni trascorsi a Nichelino come guida spirituale della parrocchia della Santissima Trinità. Con il suo carattere aperto, ironico e diretto, don Riccardo è riuscito in poco tempo a diventare un punto di riferimento non solo per i fedeli, ma per chiunque cercasse una parola di conforto o un gesto di solidarietà. «Aprirsi agli altri, a tutti, anche ai più lontani, condividendo la sofferenza di chi mi sta vicino, accoglierla nel mio cuore, come cercavano di fare le prime comunità cristiane», aveva detto nel suo discorso d’ingresso, con voce ferma e occhi lucidi. Oggi quelle parole risuonano nelle menti e nei cuori di chi lo conosce.
In queste ore di apprensione, Leini e Mappano vivono un silenzio che parla. Un silenzio fatto di preghiera, lacrime discrete e mani giunte, che unisce due comunità intere in un unico abbraccio. Le luci nelle chiese restano accese, le campane suonano più lente. C’è chi accende una candela, chi si inginocchia, chi guarda il cielo senza dire una parola.
Sui social network scorrono centinaia di messaggi di affetto e speranza. «Forza Don, questa partita la vinci tu» è la frase che si ripete più spesso, condivisa da fedeli, amici, tifosi e parrocchiani. Pierangelo Isolato, del Calcio Leini, ha scritto: «Forza Don Riccardo, vinci la tua partita. Calcio Leini ti è vicino». Anche Paola Antonetto, presidente della Commissione Sport della Regione Piemonte e grande tifosa del Toro, ha voluto mandare un messaggio: «Oggi il mio tifo e la mia preghiera sono per Don Riccardo Robella in queste difficili ore».
Toccante anche il pensiero del sindaco di Leini, Luca Torella, che ha scritto: «In queste ore così difficili, tutta Leini si stringe attorno a don Riccardo Robella, il nostro parroco, il nostro amico, il punto di riferimento di una comunità intera. L’incidente sulla A6 ci ha lasciati sconvolti, ma anche uniti nella speranza. Don Riccardo non è solo un sacerdote: è una presenza costante, un sorriso che accoglie, una parola che rincuora, una mano tesa a chi ha bisogno. Oggi tocca a noi tendere la mano a lui. Preghiamo insieme, crediamo insieme, perché chi ha sempre dato forza agli altri merita di riceverla, tutta, ora che ne ha più bisogno. Siamo certi che la sua energia, la sua fede e il suo spirito granata lo aiuteranno a superare anche questa prova. Forza don Riccardo — Leini è con te, passo dopo passo, minuto dopo minuto».
Conosciuto anche fuori dagli ambienti ecclesiastici, don Robella ha saputo intrecciare la fede con la passione sportiva, seguendo da vicino il Torino F.C. come cappellano della squadra. Non sono mancati i suoi interventi pubblici, spesso capaci di unire spiritualità e quotidianità, sempre con uno stile semplice e sincero.
Ma chi lo conosce bene sa che don Riccardo è un vulcano di idee. Ha organizzato eventi culturali, ha coinvolto i giovani, e nel dicembre 2023 ha cantato con la sua splendida voce nel Concerto di Natale al Santuario di Leini, riempiendo la chiesa di emozione. A marzo 2025, con lucidità e coraggio, ha sventato una truffa ai danni della parrocchia, e durante un pellegrinaggio in Terra Santa ha soccorso un parrocchiano colpito da infarto, restando accanto a lui fino all’arrivo dei medici. Un uomo che vive il Vangelo con i gesti, non solo con le parole.
In queste ore, i colori granata non sventolano sugli spalti, ma nei cuori. Perché il suo modo di essere prete — diretto, allegro, capace di accogliere tutti, anche “i più lontani” — è diventato la sua firma, il suo dono più grande.
Don Riccardo Robella, ordinato sacerdote il 29 maggio 1999, resta oggi un simbolo di umanità, coraggio e fede autentica. Le due comunità, i fedeli, i tifosi e la diocesi di Torino attendono, pregano e sperano. E in quell’attesa silenziosa, fatta di mani giunte e luci accese, si riconosce il volto più vero della fede: quella che non ha bisogno di parole per farsi sentire.
Insomma, quella di don Robella non è solo la storia di un prete che predica dal pulpito, ma di un uomo che vive accanto alla gente, nel dolore e nella gioia, con la stessa passione che lo lega da sempre al suo territorio e ai suoi fedeli. E oggi, da ogni parte del Piemonte, la preghiera è una sola: forza don Riccardo, torna presto tra noi.

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