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Cronaca
06 Novembre 2025 - 14:42
Tragedia ad Arignano: auto contro scuolabus, un morto e 16 feriti
Un impatto devastante, pochi secondi che hanno cambiato tutto. Erano da poco passate le 7 del mattino di giovedì 6 novembre quando, ad Arignano, nel Torinese, una normale corsa di scuolabus si è trasformata in tragedia. L’incidente è avvenuto all’incrocio tra via Borgo Cremera e via Borgo Nuovo, una zona collinare abitualmente trafficata nelle ore di punta.
Una BMW e uno scuolabus carico di studenti si sono scontrati frontalmente lungo via Borgo Nuovo, all’altezza dell’incrocio con via Borgo Cremera. L’automobilista, un uomo di 33 anni residente a Mombello Torinese, è morto sul colpo. A bordo del bus c’erano una cinquantina di ragazzi diretti a scuola, tra i 14 e i 17 anni. Sedici di loro sono rimasti feriti, ma nessuno in modo grave.
Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri di Chieri, la BMW avrebbe invasa la corsia opposta. L’autista del pullman ha tentato di frenare, ma non è riuscito a evitare l’impatto. Il bus appartiene alla ditta Giachino, che gestisce da anni il servizio di trasporto scolastico tra Montechiaro e Torino.
I soccorsi sono arrivati in pochi minuti. Sul posto i Vigili del Fuoco, diverse ambulanze del 118 di Azienda Zero e anche l’elicottero dell’elisoccorso regionale. I ragazzi feriti sono stati portati negli ospedali di Chieri, Moncalieri, Chivasso e Torino (CTO) per gli accertamenti. L’autista del bus è rimasto illeso, ma in stato di forte shock.
«Qualcuno dei ragazzi ha avuto bisogno di cure, ma si tratta solo di ferite lievi. Sono tutti molto scossi ma stanno bene» ha raccontato Umberto Musso, sindaco di Castelnuovo Don Bosco, dove vivono quindici degli studenti coinvolti. «Sembra che l’autista del bus abbia provato a evitare lo scontro, ma non ce l’ha fatta. Purtroppo l’uomo alla guida dell’auto è morto».
La scena, raccontano i testimoni, è stata drammatica ma ordinata. I ragazzi sono riusciti a uscire dal pullman dalla porta posteriore, qualcuno con il volto sporco di sangue, altri in lacrime. Uno dei primi ad arrivare è stato Nicolò Lo Dico, un giovane che abita accanto alla curva. «Mi sono svegliato per il botto. Sono corso fuori e ho visto subito il pullman e l’auto distrutta. I ragazzi erano spaventati, alcuni piangevano, qualcuno sanguinava dal naso. Ho preso dei fazzoletti e del ghiaccio, ma per fortuna i soccorsi sono arrivati in fretta».

Pavel Birsei, il conducente della BMW morto
Il giovane conferma che quella curva non è nuova agli incidenti. «Non è la prima volta che succede. Anche l’anno scorso hanno buttato giù il muretto davanti a casa nostra. E pure la recinzione dei vicini. È una curva stretta, servirebbe un intervento. Avevano proposto di mettere un dosso, ma è una provinciale e non si può».
Sul luogo dello scontro è rimasto a lungo il presidente della ditta Giachino, Enrico Giachino, che ha parlato con i soccorritori e con i ragazzi. «Si contano una dozzina di feriti lievi. Pur nella tragedia, è andata bene. L’autista è illeso, ma distrutto psicologicamente. Siamo vicini alla famiglia dell’automobilista. È un dolore che tocca tutti noi», ha detto.
Anche dal Governo e dalla Regione Piemonte sono arrivati messaggi di vicinanza. Il ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, ha espresso cordoglio e solidarietà: «Esprimo la mia più sincera vicinanza alla famiglia della vittima, ai ragazzi feriti e al conducente dello scuolabus. Un ringraziamento ai Vigili del Fuoco, ai sanitari e alle Forze dell’Ordine intervenute con la massima efficienza».
A Torino ha parlato anche l’assessore regionale ai Trasporti, Marco Gabusi: «Desidero esprimere il mio più profondo cordoglio alla famiglia della vittima e la mia sincera vicinanza ai ragazzi e all’autista coinvolti in quei momenti di grande paura. Le forze dell’ordine stanno svolgendo le opportune indagini per accertare la dinamica dei fatti, ma resta il dolore per una vita spezzata e per il grande spavento vissuto da tanti giovani studenti. Ogni incidente sulle nostre strade è un richiamo doloroso alla responsabilità di tutti».
Le indagini sono ancora in corso. I carabinieri stanno cercando di capire cosa sia successo negli ultimi metri prima dell’impatto. Non è escluso che il 33enne possa aver avuto un malore improvviso. I veicoli sono stati posti sotto sequestro.
La strada è rimasta chiusa per ore, poi riaperta in tarda mattinata. Tra Arignano e Castelnuovo Don Bosco, intanto, resta il dolore per l’uomo morto e il sollievo per i ragazzi salvi. Ma anche la rabbia di chi abita in quella zona, che da tempo chiede di mettere in sicurezza quella curva pericolosa.



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