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Cronaca

Tendopoli nel cantiere e spaccio a cielo aperto in Barriera di Milano (VIDEO)

Denuncia del capogruppo di Fratelli d’Italia: “Zona interdetta trasformata in rifugio per droga e violenza, serve un intervento immediato”

Nuova denuncia sul degrado

Nuova denuncia sul degrado di via Cigna, tendopoli nel cantiere e spaccio a cielo aperto

Una tendopoli abusiva all’interno di un cantiere chiuso al pubblico, tra via Cigna e via Sempione, nel quartiere Barriera di Milano, cuore di una Torino che continua a fare i conti con degrado e insicurezza. È qui che, secondo la denuncia di Fratelli d’Italia, si sarebbe formato un insediamento stabile di spacciatori e tossicodipendenti, che da mesi occupano l’area e la usano come base per lo spaccio di droga e rifugio notturno.

L’allarme non è nuovo. I residenti del quartiere raccontano di anni di segnalazioni inascoltate, in particolare per quanto riguarda il parco di via Cigna, dove si trova un’area cani più volte devastata. Gli abitanti parlano di minacce, aggressioni e paura, di fiamme accese all’interno del cantiere e di rifiuti abbandonati ovunque. «Da tempo denunciamo una situazione totalmente fuori controllo – afferma il capogruppo di Fratelli d’Italia – che interessa una zona che dovrebbe essere interdetta ai non autorizzati. Qui lo spaccio di droga avviene h24, e spesso chi frequenta il parco con il proprio cane si trova a subire insulti o minacce».

Nella serata di ieri è stato necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco, allertati per la presenza di fiamme libere che si sarebbero propagate da uno dei punti occupati abusivamente. L’area, delimitata dai cantieri, è di fatto diventata una zona franca, dove il controllo istituzionale sembra essersi dissolto.

L’esponente di Fratelli d’Italia chiede «una risposta immediata da parte delle istituzioni», definendo la situazione “intollerabile” e chiedendo un’azione congiunta di Comune, Prefettura e forze dell’ordine per ripristinare l’ordine pubblico. «Non si può accettare – ha aggiunto – che in una città come Torino esistano aree ridotte a ghetti, dove lo Stato è assente e i cittadini si sentono abbandonati».

L’episodio di via Cigna rilancia il dibattito sulla sicurezza nei quartieri periferici, dove il disagio sociale si intreccia con fenomeni di microcriminalità e degrado urbano. Mentre i residenti chiedono più pattuglie e interventi strutturali, resta il nodo di un equilibrio difficile tra tutela delle persone vulnerabili e garanzia di legalità.

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