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Cronaca

Tragedia della solitudine a Torino, 46enne trovato morto in casa dopo giorni trovato in casa

Il corpo in avanzato stato di decomposizione scoperto in un alloggio di corso Vercelli. L’allarme dei vicini per il forte odore. Escluse cause violente

Tragedia della solitudine a Torino, 46enne trovato morto in casa dopo giorni trovato in casa

Tragedia della solitudine a Torino, 46enne trovato morto in casa dopo giorni trovato in casa (immagine di repertorio)

Un uomo di 46 anni è stato trovato senza vita nel suo appartamento di corso Vercelli 148, nel quartiere Barriera di Milano a Torino. Il corpo era in avanzato stato di decomposizione, segno che la morte risaliva a diversi giorni fa. A far scattare l’allarme, nella mattinata di oggi, martedì 4 novembre 2025, sono stati i vicini di casa, allarmati da un odore nauseabondo che si era diffuso nella scala condominiale.

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, i sanitari del 118 Azienda Zero e le volanti della Polizia di Stato, insieme agli agenti del commissariato Barriera Milano e alla squadra scientifica. I soccorritori hanno forzato la porta d’ingresso dell’appartamento e trovato l’uomo riverso a terra, già privo di vita. Non c’erano segni di effrazione né elementi riconducibili a una colluttazione.

Secondo le prime valutazioni del medico legale, il decesso è avvenuto per cause naturali. Sul corpo non sono stati riscontrati traumi né ferite. Verrà comunque disposta un’autopsia per chiarire le circostanze della morte e stabilire con maggiore precisione il momento del decesso.

L’uomo, di nazionalità italiana, viveva solo e — secondo quanto emerso — soffriva di alcuni problemi di salute. Da giorni i condomini non lo vedevano più uscire, ma nessuno aveva immaginato che potesse essere morto. Solo questa mattina, con l’odore ormai insopportabile, è partita la chiamata ai soccorsi.

Gli agenti della Polizia hanno eseguito i rilievi nell’alloggio, un piccolo appartamento al secondo piano, ordinato ma in evidenti condizioni di abbandono. Tutto lascia pensare che l’uomo sia deceduto da almeno una settimana, forse due. L’assenza di parenti stretti ha probabilmente contribuito a ritardare la scoperta.

Quella di oggi è l’ennesima tragedia della solitudine a Torino, città in cui episodi simili si ripetono con frequenza inquietante. Negli ultimi mesi casi analoghi erano stati registrati in altri quartieri: a Bertolla, dove un anziano era stato trovato morto dopo oltre una settimana, e a Cit Turin, dove una donna era stata scoperta senza vita dopo giorni di silenzio. Anche a San Germano Chisone, nel Pinerolese, un uomo era stato trovato morto in casa dopo otto mesi senza che nessuno si fosse accorto della sua scomparsa.

Le scene, purtroppo, si somigliano: una porta chiusa, un appartamento che si trasforma in silenzio, un odore che diventa segnale d’allarme. A differenza di altre tragedie improvvise, queste morti avvengono nel totale isolamento, lontano dagli occhi di chi vive accanto.

A Barriera di Milano, quartiere popolare e densamente abitato, la notizia si è diffusa rapidamente. Molti residenti si sono fermati sotto il palazzo mentre i vigili del fuoco completavano le operazioni. Una donna, in lacrime, ha raccontato di aver visto l’uomo «sempre solo, spesso in silenzio». Nessuno, però, lo conosceva davvero.

Il corpo è stato trasferito all’Istituto di Medicina Legale di Torino per gli accertamenti disposti dal magistrato di turno. La Procura non ha aperto un fascicolo penale, trattandosi di una morte senza profili di reato. L’appartamento è stato sigillato in attesa delle operazioni di sanificazione.

Un’altra morte silenziosa, scoperta solo perché la vita — intorno — ha continuato a muoversi. Le indagini proseguiranno soltanto per completare gli accertamenti medici, ma resta la riflessione su un fenomeno sempre più diffuso: persone sole, spesso malate o in difficoltà, che muoiono senza che nessuno se ne accorga per giorni o settimane.

Nel pomeriggio, i tecnici hanno rimosso il corpo e la strada è tornata tranquilla. Sulle scale del condominio, però, resta l’odore acre della decomposizione e un senso di tristezza mista a colpa. Chi lo conosceva solo di vista, oggi si chiede come sia possibile morire così, nel silenzio di una città piena di gente.

Immagine di repertorio

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