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Cronaca
04 Novembre 2025 - 10:05
Un controllo ordinario nella zona del Parco Dora si è trasformato in un’operazione di polizia ben più rilevante. Nei giorni scorsi, la Polizia di Stato ha arrestato in flagranza di reato un trentenne italiano, trovato in possesso di un’arma da fuoco e di un quantitativo significativo di sostanze stupefacenti.
Gli agenti della Squadra Mobile di Torino, impegnati in un’attività di monitoraggio del territorio, hanno notato in via Pianezza un’auto che destava sospetti. A bordo c’era l’uomo, già noto alle forze dell’ordine. Gli accertamenti immediati hanno rivelato che il veicolo, di sua proprietà, era sottoposto a fermo amministrativo e privo di assicurazione, motivo per cui è stato sequestrato sul posto. Ma la scoperta più significativa è arrivata poco dopo, quando i poliziotti hanno deciso di estendere i controlli all’abitazione del trentenne.
Nella sua camera da letto, nascosto all’interno di uno zaino, gli investigatori hanno trovato un vero e proprio arsenale domestico. All’interno del borsone, infatti, era custodito un revolver calibro .357 Magnum, con 20 proiettili compatibili, oltre a più di 80 grammi di droga tra ecstasy, marijuana e hashish. Accanto alla sostanza, gli agenti hanno rinvenuto bilancini di precisione, lame e materiale per il taglio e il confezionamento, elementi che lasciano presumere un’attività di spaccio strutturata.

Il sequestro dell’arma ha allertato immediatamente la Procura della Repubblica di Torino, che ha richiesto e ottenuto la convalida dell’arresto per detenzione illegale di arma da fuoco e di sostanze stupefacenti. L’indagine, tuttora nella fase preliminare, dovrà chiarire l’origine della pistola e il canale di approvvigionamento della droga.
Gli inquirenti non escludono che il revolver fosse destinato alla protezione dell’attività di spaccio o alla difesa personale in un contesto di tensioni legate al piccolo narcotraffico urbano. La .357 Magnum, una delle armi più potenti in commercio, è stata inviata ai laboratori balistici per verificare se possa essere stata utilizzata in altri episodi criminali.
La presenza di un’arma di quel tipo in un appartamento civile, in piena città, solleva ancora una volta la questione del traffico illegale di pistole e munizioni nell’area metropolitana torinese. Un fenomeno che, secondo fonti investigative, si intreccia sempre più spesso con le micro-reti dello spaccio di droga, specie nelle zone periferiche come Barriera di Milano, Aurora e appunto Parco Dora, aree che negli ultimi anni sono diventate crocevia di piccoli traffici e nascondigli improvvisati.
L’arresto del trentenne rappresenta per la Questura di Torino un nuovo passo nel contrasto alle attività criminali diffuse in quei quartieri. La Polizia ha ribadito che la vigilanza resta alta e che i controlli continueranno con la stessa intensità nelle prossime settimane.
Al momento, il procedimento penale si trova ancora nella fase delle indagini preliminari, e come ricorda la nota ufficiale della Questura, “vige la presunzione di non colpevolezza fino a sentenza definitiva”. Tuttavia, la quantità di materiale sequestrato e la presenza dell’arma carica rappresentano elementi che pesano sull’impianto accusatorio.
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