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Outlet da sogno, Settimo da incubo: Piastra sorride al taglio del nastro mentre in centro si paga pure per parcheggiare

Inaugurata la nuova fase del Torino Outlet Village con 55 milioni d’investimento, 60 nuovi negozi e 800 posti di lavoro. La sindaca Elena Piastra, presente come sempre sorridente, celebra la crescita del lusso scontato mentre il commercio settimese affonda tra vetrine chiuse, parcheggi a pagamento e progetti “chimici” che non aiutano nessuno

Outlet da sogno, Settimo da incubo: Piastra sorride al taglio del nastro mentre in centro si paga pure per parcheggiare

All'inaugurazione

È stata inaugurata questa mattina, venerdì 24 ottobre 2025, la nuova "ala" del Torino Outlet Village di Settimo Torinese, con tanto di taglio del nastro, autorità in prima fila e fotografi pronti a immortalare l’evento. Che bello, che bello, che bello.... Trullallero, trullallà.... C’era anche (toh guarda) la sindaca Elena Piastra, come sempre sorridente, soddisfatta di poter celebrare un successo che però, ancora una volta, non è della città ma dei privati, non è suo, ma di chi fa utili a più non posso, non è suo ma di Armani, Versace, Dolce e Gabbana...

Otto anni dopo l’apertura, il grande polo commerciale firmato Percassi cresce e si consolida: 11 mila metri quadri in più, 60 nuove boutique che portano il totale a 140, e 55 milioni di euro d’investimento sostenuti dal Fondo Orion insieme a Stilo Immobiliare e Finanziaria. Un’espansione che porta con sé 800 posti di lavoro complessivi e un obiettivo dichiarato: raggiungere 3 milioni di visitatori all’anno.

Numeri che parlano chiaro. Lì sì che si investe, si crea economia, si costruisce attrattività. E si parcheggia gratis.

Già, perché all’Outlet di Settimo, a due passi dall’autostrada, parcheggiare non costa nulla. Spazi ampi, comodi, accessibili, persino coperti. Mentre nel centro cittadino, quello dove i commercianti arrancano tra affitti e utenze, si continua a pagare per fermarsi.  Un biglietto per sostare e un altro per comprare. E se si resta dieci minuti in più, scatta la multa.

Una politica che scoraggia chiunque persino gli stessi settimesi. Insomma, di là sorrisetti "micio micio", di qua a muso duro con tutti e invece di incentivare, si fa cassa sulle auto dei cittadini.

La morale è che chi vuole fare shopping o semplicemente prendere un caffè, sceglie di andare altrove.

In città si spera nel natale ma altrove come al To Dream, in questi giorni si accendono le luminarie inserite nel circuito torinese di "luci d'artista", con eventi, mercatini e una pista di pattinaggio grande il doppio di quella che un tempo abbelliva piazza Vittorio Veneto.

Non sarà da meno (s'intende a Natale) il Torino Outlet Village, che ha anche una piazza di 2.500 metri quadri dedicata proprio a eventi culturali, concerti e spettacoli. 

E a Settimo? La parola d’ordine resta “sinergia”. Peccato che la sinergia tra Amministrazione e commercio locale non si veda da anni. Da tempo si annuncia il rilancio del centro storico, ma il risultato è un copione sempre uguale: vetrine chiuse, saracinesche abbassate e cartelli “affittasi” ovunque.

Eppure, i fondi per aiutare i commercianti ci sarebbero. Ma come già ricordato qualche giorno fa, l’Amministrazione Piastra ha preferito imboccare un’altra strada: quella della chimica. Letteralmente.

I soldi del Distretto Urbano del Commercio, anziché finire in incentivi per chi ogni giorno tiene in vita le vie del centro, sono stati indirizzati verso un mirabolante progetto ribattezzato MOLECOLA(RT), legato al MU-CH, il Museo della Chimica. Un piano da oltre 400 mila euro che sulla carta dovrebbe “unire cultura, scienza e commercio”, ma che nella realtà si tradurrà in installazioni artistiche, targhe decorative e campagne di comunicazione tutte in favore del Museo fortemente voluto dalla sindaca ma che fa "acqua da tutte le parti".

Insomma, nel giro di pochi chilometri due modelli di città: da un lato chi investe, crea lavoro e accoglie; dall’altro chi tassa, teorizza e comunica. E nel mezzo, i cittadini e i commercianti, che ogni giorno devono scegliere se restare o prendere l’auto — e parcheggiare, gratuitamente, da un’altra parte.

All’Outlet si brinda. Al To Dream si fanno piani per il Natale e a Settimo si contano gli scontrini (pochi) e le ore del parchimetro (troppe).

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