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Cronaca
03 Novembre 2025 - 10:52
Adolescente torturato da tre coetanei: indagini in corso per sequestro e violenza privata
Moncalieri è sotto shock dopo la denuncia di un gravissimo episodio di violenza giovanile che ha visto coinvolto un ragazzo di 15 anni. La Procura dei minori di Torino ha avviato un'inchiesta per sequestro di persona e violenza privata, dopo che il giovane è stato vittima di atti di brutalità da parte di tre suoi coetanei, due ragazzi di 14 e 15 anni e una ragazza di 16 anni. I fatti risalgono alla notte di Halloween, quando la vittima, affetta da disagio cognitivo, è stata aggredita e torturata dai suoi aggressori.
Secondo la ricostruzione della vicenda, il ragazzo è stato costretto a subire una serie di abusi fisici e psicologici. Gli aggressori lo hanno rinchiuso in una stanza, dove lo hanno maltrattato in vari modi. In particolare, gli è stata inflitta una bruciatura con una sigaretta sulla caviglia e gli sono stati rasati i capelli e le sopracciglia. Inoltre, la violenza è culminata in un episodio estremamente cruente: il giovane è stato costretto a immergersi nel fiume Dora, un atto che ha lasciato segni indelebili sulla sua salute fisica e psicologica.
La madre della vittima ha immediatamente denunciato l'accaduto, scatenando l'intervento della Polizia Locale di Torino e l'avvio delle indagini da parte della Procura dei Minori. Le forze dell’ordine sono ora impegnate a ricostruire in dettaglio la dinamica dell’accaduto e a individuare le responsabilità degli aggressori. Attualmente, gli inquirenti stanno ascoltando le testimonianze e raccogliendo prove per delineare con precisione il quadro della violenza subita dal ragazzo.
I tre adolescenti coinvolti non sono nuovi a comportamenti devianti, poiché risultano già essere stati accusati in passato di atti vandalici e danneggiamenti. Tuttavia, l’entità e la gravità dell’aggressione subito dal ragazzo fa sì che questo caso assuma un’importanza ancora maggiore, sollevando interrogativi su come le dinamiche tra giovani possano degenerare fino a simili atti di violenza.

Il gesto ha suscitato un’ondata di indignazione e preoccupazione tra i residenti di Moncalieri e tra le istituzioni locali. La gravità dell'incidente porta con sé una riflessione sul fenomeno del bullismo e su come la violenza giovanile, spesso alimentata da dinamiche di emulazione e da una cultura della prepotenza, stia assumendo forme sempre più crudeli. Il rispetto reciproco e la protezione dei più vulnerabili sembrano essere valori sempre più messi in discussione da alcuni adolescenti, un fenomeno che, seppur non nuovo, sembra crescere con preoccupante rapidità.
Le indagini della Procura dei Minori sono ancora in corso, ma gli elementi raccolti finora fanno presupporre che la dinamica dell’accaduto fosse stata premeditata. Gli aggressori, infatti, avrebbero pianificato ogni dettaglio dell'atto di violenza, approfittando della vulnerabilità della vittima. Se confermate le accuse, i ragazzi rischiano accuse molto gravi che potrebbero portare a procedimenti penali anche per maltrattamenti e tortura.
Il caso solleva anche un tema legato alla gestione del disagio adolescenziale e alla responsabilità dei genitori e degli educatori nel prevenire tali episodi. Sebbene la società e le istituzioni siano chiamate a garantire sicurezza e benessere a tutti i ragazzi, è fondamentale riflettere anche su come educare i giovani al rispetto delle persone e a risolvere i conflitti senza ricorrere alla violenza. Le scuole, le famiglie e le istituzioni locali devono lavorare insieme per prevenire questi atti di bullismo, creando spazi di dialogo e confronto che permettano ai ragazzi di affrontare le proprie difficoltà in modo costruttivo.
Il ragazzo, ancora sotto shock, sta ricevendo il supporto psicologico necessario, mentre le indagini proseguono per fare chiarezza su quanto accaduto. La comunità di Moncalieri resta in attesa di sviluppi, ma è già chiara la necessità di un cambiamento profondo nelle dinamiche di relazione tra i giovani. In attesa dei prossimi passi delle indagini, la madre della vittima ha chiesto che giustizia venga fatta per suo figlio, esprimendo la sua incredulità e dolore per quanto accaduto.
Nel frattempo, i carabinieri, coordinati dalla procura per i minorenni di Torino, guidata dalla procuratrice Emma Avezzù, hanno sequestrato i telefoni cellulari a tre minori — due ragazzi e una ragazza di 14, 15 e 16 anni — accusati di avere sequestrato e usato violenza su un loro coetaneo nella notte di Halloween.
Secondo gli inquirenti, nei dispositivi potrebbero esserci i video di quanto accaduto: a filmare sarebbero stati gli stessi adolescenti, che al momento non sono ancora stati ascoltati. I tre avrebbero tolto con la forza il cellulare al 15enne, vittima dei presunti soprusi, restituendoglielo solo dopo alcune ore.
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