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Cronaca

Carcere di Torino al collasso, 27 aggressioni nel 2025. Allarme Osapp: “I detenuti agiscono in piena anarchia”

Nuovo episodio di aggressione agli agenti, sequestri di smartphone e dirette social dal penitenziario. L’Osapp chiede un intervento immediato al DAP

Carcere di Torino al collasso, 27 aggressioni nel 2025. Allarme Osapp: “I detenuti agiscono in piena anarchia”

Carcere di Torino al collasso, 27 aggressioni nel 2025. Allarme Osapp: “I detenuti agiscono in piena anarchia” (immagine di repertorio)

La situazione all’interno della Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino continua a degenerare. Secondo quanto denunciato dall’Osapp, il sindacato autonomo della Polizia Penitenziaria, l’istituto starebbe vivendo una fase di emergenza strutturale, tra aggressioni, traffici illeciti e violazioni costanti delle regole interne.

Lunedì 20 ottobre è andata in scena l’ennesima giornata di tensione. Nella 5ª sezione del Padiglione B, alcuni detenuti sono stati sorpresi mentre trasmettevano una diretta sui social network. Un episodio che, da solo, mostra quanto le misure di sicurezza siano ormai inefficaci. Nel Padiglione A, invece, gli agenti hanno trovato uno smartphone funzionante con caricabatterie nelle mani di un detenuto straniero. Nel tentativo di evitare il sequestro, l’uomo avrebbe provato a danneggiarlo, ma l’apparecchio è stato comunque recuperato.

Durante le stesse operazioni, la tensione è esplosa: un detenuto, infastidito dai controlli, ha colpito con una testata un agente, costringendolo al trasporto in ospedale. Il poliziotto è stato dimesso con due giorni di prognosi. Le perquisizioni hanno poi portato alla scoperta di alcol di produzione artigianale, una miscela ottenuta con fermentazioni improvvisate all’interno delle celle, pericolosa per la salute dei detenuti stessi.

L’Osapp parla di una situazione ormai fuori controllo. Con quest’ultimo episodio, nel solo 2025 si contano 27 aggressioni e 38 agenti feriti. Numeri che, secondo il sindacato, testimoniano «una deriva intollerabile» e una mancanza di risposte concrete da parte dell’Amministrazione Penitenziaria.

«La situazione del carcere di Torino risulterebbe ormai estremamente critica – denuncia Leo Beneduci, segretario generale dell’Osapp – e sembrerebbe sfuggire a un controllo efficace, con episodi che testimoniano un crescente rischio operativo per il personale. In alcune sezioni i detenuti spadroneggerebbero e agirebbero in una condizione di quasi totale anarchia, con comportamenti che ostacolano l’azione della Polizia Penitenziaria e compromettono la sicurezza interna».

Beneduci ha poi richiamato l’attenzione su tre problemi principali: l’ingresso illecito di dispositivi elettronici, il traffico di sostanze proibite e la produzione artigianale di alcol. Un contesto che, unito alla carenza di organico, renderebbe sempre più difficile garantire l’ordine e la sicurezza.

Il sindacato chiede un intervento urgente del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP) e dei vertici regionali, per ristabilire condizioni di legalità e tutela per gli agenti. «Il personale è stanco di operare in condizioni di costante emergenza – ha aggiunto Beneduci – tra aggressioni, minacce e carenze organizzative che mettono a rischio la vita stessa degli operatori».

Nella sua nota, l’Osapp sollecita il Capo del DAP ad attivarsi «tempestivamente presso i competenti organi periferici» per adottare misure straordinarie: rafforzamento degli organici, controlli sistematici e investimenti tecnologici per impedire l’ingresso di telefoni cellulari e droga.

Una denuncia, quella del sindacato, che si aggiunge a una lunga serie di allarmi già lanciati negli ultimi mesi, rimasti senza risposte concrete. All’interno del carcere torinese, secondo le segnalazioni, la tensione sarebbe quotidiana e gli agenti vivrebbero in uno stato di pressione costante, costretti a operare in un contesto di anarchia crescente e scarsissime risorse operative.

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