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Cronaca

Torino, nuova aggressione in carcere: agente colpito da un detenuto, cresce la tensione alle Vallette

Una nuova aggressione nel primo pomeriggio al "Lorusso e Cotugno" di Torino. La denuncia di Sappe

Torino, nuova aggressione in carcere: agente colpito da un detenuto, cresce la tensione alle Vallette

Torino, nuova aggressione in carcere: agente colpito da un detenuto, cresce la tensione alle Vallette (immagine di repertorio)

Ancora violenza si è consumata tra le mura del carcere Lorusso e Cutugno di Torino, dove un agente di Polizia Penitenziaria è stato aggredito nel primo pomeriggio di oggi da un detenuto di nazionalità magrebina, mentre stava assistendo un altro recluso. L’episodio, avvenuto nel Padiglione A, è solo l’ultimo di una lunga serie di episodi che nelle ultime settimane hanno riportato l’attenzione sulle condizioni di lavoro e di sicurezza all’interno della struttura penitenziaria torinese.

A darne notizia è il Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria (SAPPE), per voce del segretario regionale Vicente Santilli, che ha ricostruito quanto accaduto: «Un detenuto stava segnalando a un agente il malfunzionamento del proprio televisore, e l’agente gli aveva spiegato che il guasto sarebbe stato risolto l’indomani. Improvvisamente, un altro ristretto, senza alcun motivo apparente, ha sferrato un violento pugno alla nuca e all’occhio destro del poliziotto, facendolo cadere a terra».

Il collega è stato subito soccorso dai compagni di reparto e trasferito al primo pronto soccorso cittadino per le cure mediche. Le sue condizioni non sarebbero gravi, ma l’episodio ha suscitato sconcerto e indignazione tra il personale penitenziario, già da tempo in condizioni di grave stress operativo.

«La delusione è profonda – ha dichiarato il segretario generale del SAPPE, Donato Capece –. Di fronte a fatti di questa gravità non bastano più parole di circostanza: servono provvedimenti immediati. A Torino bisogna ristabilire il rispetto delle regole e della legalità dentro le carceri. Il personale è allo stremo, schiacciato da turni massacranti, da carichi di lavoro insostenibili e da una burocrazia che continua a penalizzare chi ogni giorno garantisce la sicurezza dello Stato».

Capece ha inoltre chiesto al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP) di intervenire rapidamente con nuove assegnazioni di personale alla Casa circondariale di Torino, denunciando una carenza cronica di agenti rispetto al numero di detenuti. «È indispensabile – ha aggiunto – che il Ministero assicuri in tempi brevi l’arrivo di un congruo numero di unità, per ripristinare condizioni di lavoro accettabili e garantire la sicurezza degli operatori e dei reclusi».

Il carcere torinese, da anni tra i più sovraffollati d’Italia, conta oltre 1.400 detenuti a fronte di poco più di 700 agenti in servizio effettivo. Una situazione che rende difficile gestire i reparti, aumentare i controlli e prevenire tensioni. L’episodio di oggi segue di poche ore un’altra intimidazione subita da un agente, segno di un clima di crescente instabilità che rischia di degenerare ulteriormente se non verranno adottate misure strutturali.

Il SAPPE, che da tempo denuncia la gravità della situazione torinese, parla di una “bomba sociale pronta a esplodere” e chiede che le istituzioni “non lascino soli gli uomini e le donne in divisa che ogni giorno lavorano in condizioni difficilissime per garantire l’ordine e la sicurezza nelle carceri”.

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