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Cronaca
07 Ottobre 2025 - 17:58
Dieci chili di eroina nascosti sotto il seggiolino del figlio: arrestato un residente nel Torinese
Un viaggio apparentemente ordinario in autostrada, una famiglia a bordo di un SUV e due bambini sul sedile posteriore. Ma sotto uno di quei seggiolini, la polizia ha trovato dieci chilogrammi di eroina. È quanto scoperto dalla Squadra Mobile di Milano al casello autostradale di Melegnano, dove un uomo di 40 anni, cittadino albanese residente in provincia di Torino, è stato arrestato con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Il controllo è scattato durante un’attività di monitoraggio mirata al contrasto del traffico di droga lungo l’A1. Gli agenti hanno fermato il SUV, diretto verso sud, e notato fin da subito l’atteggiamento nervoso del conducente. L’uomo, che viaggiava con la moglie e i due figli piccoli, ha tentato di mostrarsi collaborativo, ma il comportamento esitante e alcune incongruenze nelle risposte hanno insospettito gli operatori.
Durante la perquisizione del veicolo, gli agenti hanno sollevato il seggiolino per bambini e, nascosto sotto il rivestimento posteriore, hanno trovato un vano ricavato artigianalmente in cui erano occultati dieci panetti di eroina, per un peso complessivo di circa 10 chilogrammi. Una quantità enorme, con un valore stimato sul mercato al dettaglio superiore ai mezzo milione di euro.
Il 40enne è stato immediatamente arrestato e condotto in caserma, mentre la moglie e i figli sono stati affidati a un parente. La droga è stata sequestrata e messa a disposizione della Procura di Lodi, che ha disposto la custodia cautelare in carcere.
Le indagini successive, condotte in collaborazione con la Questura di Torino, hanno portato alla perquisizione dell’abitazione dell’uomo, dove gli investigatori hanno scoperto altri tre chili di eroina, oltre a materiale per il confezionamento e bilancini di precisione. Secondo gli inquirenti, il 40enne potrebbe far parte di una rete di narcotraffico attiva tra il Nord Italia e l’area balcanica, dedita alla distribuzione di grandi quantitativi di droga destinati al mercato lombardo e piemontese.
Gli investigatori stanno ora cercando di chiarire se il trasporto fosse parte di una consegna isolata o l’ennesimo viaggio di una serie di spostamenti coordinati. L’uso del veicolo familiare, con i figli a bordo, avrebbe dovuto ridurre il rischio di controlli, ma la strategia è fallita grazie all’intuito degli agenti.
Il caso, definito dagli inquirenti “di estrema gravità per modalità e contesto”, evidenzia come il traffico di stupefacenti si stia muovendo sempre più su canali insospettabili, sfruttando la quotidianità e la copertura di situazioni familiari per eludere i controlli. Un segnale che, secondo la Squadra Mobile, richiede vigilanza costante e coordinamento tra le forze di polizia.
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