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Cronaca
06 Ottobre 2025 - 19:39
Femminicidio a Formentera, uccisa Luisa Asteggiano. Era originaria di Bra
Un nuovo caso di femminicidio scuote l’Italia e tocca da vicino il Piemonte. Luisa Asteggiano, 45 anni, originaria di Bra, in provincia di Cuneo, è stata trovata morta nel suo appartamento a Es Pujols, la località più turistica di Formentera, nelle isole Baleari. A essere arrestato con l’accusa di omicidio è il suo compagno, Ivan Sauna, 51 anni, anche lui italiano, originario di Busto Arsizio, in provincia di Varese.
L’allarme è scattato la mattina di domenica 5 ottobre, quando i vicini di casa hanno segnalato alle autorità urla e rumori di colluttazione provenienti dall’abitazione della donna. Quando i soccorritori sono entrati, per Luisa non c’era più nulla da fare: il corpo presentava ferite da taglio e contusioni multiple, compatibili con un pestaggio violento. L’uomo è stato fermato nel pomeriggio dalla Guardia Civil e nelle prossime ore dovrà comparire davanti al giudice del tribunale di Ibiza per la convalida del fermo.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori spagnoli, la coppia viveva insieme da anni sull’isola, ma il loro rapporto era tutt’altro che sereno. Gli amici lo definiscono “tormentato”, fatto di litigi, riappacificazioni e tensioni continue. Entrambi erano volti noti nella comunità italiana di Formentera: lei lavorava in un bar molto frequentato nella zona della movida, lui gestiva un’agenzia di vacanze e affitti turistici tra Ibiza e Formentera.
Luisa Asteggiano e il compagno
Luisa viveva sull’isola da oltre dieci anni. Aveva lasciato Bra, dove gestiva un bar insieme alla sorella, e si era trasferita alle Baleari in cerca di nuove opportunità. Con lei viveva anche il figlio quindicenne, nato da una precedente relazione. Il ragazzo, per fortuna, si trovava in Italia con il padre nel momento della tragedia.
La notizia della sua morte ha scosso profondamente la comunità braidese. Il sindaco Gianni Fogliato ha espresso il cordoglio della città: «La nostra comunità si stringe ai familiari della vittima in questo momento così doloroso. Proprio oggi, durante un incontro dedicato alla violenza di genere, ho ricordato quanto accaduto alla nostra concittadina». Bra la ricorda come una donna solare, gentile e molto legata alla famiglia, che aveva deciso di costruirsi una nuova vita lontano, ma senza mai recidere del tutto i legami con la città d’origine.
Sul piano giudiziario, la Guardia Civil spagnola indaga per omicidio di genere, ipotesi che in Spagna rientra tra i reati di violenza machista. Le autorità hanno già inserito il caso nel registro ufficiale dei crimini di genere, di competenza dei tribunali specializzati. La presidente delle Baleari, Marga Prohens, ha espresso una dura condanna: «La mia più ferma opposizione al presunto omicidio machista di Luisa. Non possiamo tollerare la violenza contro le donne».
L’autopsia, i cui risultati non sono stati ancora divulgati, avrebbe però escluso che si sia trattato di un incidente, come sostiene la difesa di Sauna, secondo la quale le ferite sarebbero compatibili con una caduta domestica. Gli inquirenti, invece, ritengono che Luisa sia stata picchiata e accoltellata al culmine di una lite violenta.
Il consolato italiano di Barcellona segue da vicino la vicenda e ha contattato i familiari della vittima — la sorella, il fratello e l’ex marito — per fornire assistenza. Il caso ha avuto grande risonanza anche in Italia, dove il femminicidio continua a essere una piaga sociale nonostante le campagne di sensibilizzazione e le nuove misure di legge.
In Spagna, secondo i dati del Ministero per l’Uguaglianza, sono 28 le donne uccise nel 2025 da partner o ex partner. Ogni episodio riapre il dibattito sul tema della prevenzione e del sostegno alle vittime. Anche il governo spagnolo ha espresso cordoglio, sottolineando la necessità di rafforzare i programmi di protezione e di formazione nelle comunità più isolate, come quelle insulari.
A Formentera, intanto, la comunità locale prepara una fiaccolata in memoria di Luisa, mentre a Bra il Comune valuta l’intitolazione di un’iniziativa contro la violenza di genere in suo nome. Una doppia risposta civile, che vuole trasformare l’orrore in consapevolezza.
Luisa Asteggiano aveva lasciato l’Italia con il desiderio di un nuovo inizio, di una vita tranquilla e serena su un’isola che per molti rappresenta il sogno di libertà. Ma quel sogno si è infranto in un appartamento di Es Pujols, dove il silenzio di una mattina d’autunno ha nascosto per ore la violenza di un gesto definitivo.
A Bra, la sua città, restano il dolore e la rabbia, ma anche la consapevolezza che la sua storia non può passare sotto silenzio. Perché ogni volta che una donna viene uccisa dal proprio compagno, è l’intera società che deve chiedersi come sia possibile che accada ancora.
Immagine di repertorio
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