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Cronaca
03 Ottobre 2025 - 12:56
Torino, scontri vicino al Politecnico: in duemila contro la polizia tra lanci di bottiglie e lacrimogeni
La protesta è degenerata nel giro di pochi minuti. A Torino, nel pomeriggio del 3 ottobre, circa duemila manifestanti si sono scontrati con le forze dell’ordine nei pressi del Politecnico, in via Nino Bixio, a ridosso delle OGR dove era in corso l’Italian Tech Week. Nonostante il corteo non si fosse avvicinato al perimetro dell’evento, l’atmosfera si è fatta incandescente quando dal gruppo degli studenti Pro Palestina e delle aree antagoniste sono partiti i primi lanci di oggetti.
Bottiglie e pietre hanno raggiunto i reparti schierati di polizia e carabinieri, che hanno risposto con il lancio di lacrimogeni, utilizzati per disperdere i manifestanti e riportare l’ordine. La tensione è salita rapidamente: a volto coperto, alcuni dimostranti hanno raccolto i lacrimogeni già esplosi e li hanno rilanciati contro gli stessi agenti, alimentando il caos. Altri hanno iniziato a battere con forza su strutture metalliche di un cantiere, amplificando il rumore e trasformandolo in un gesto di sfida.
Dopo i momenti più duri, il corteo si è spostato di qualche centinaio di metri, rimanendo comunque nell’area universitaria. La situazione resta monitorata, con forze dell’ordine presenti in assetto antisommossa e pronte a contenere ulteriori incidenti.
La giornata di mobilitazione aveva preso il via con striscioni e slogan contro la guerra a Gaza e contro la presenza a Torino di grandi colossi tecnologici come Amazon, accusati di complicità economica e politica con Israele. Ma il clima di protesta è presto trasceso in scontri diretti che hanno oscurato i contenuti politici della manifestazione, riportando la città indietro alle cronache dei cortei più duri degli anni passati.
In un contesto già reso teso dall’annuncio di nuove mobilitazioni durante i giorni dell’Italian Tech Week, la scena dei duemila manifestanti che si fronteggiano con la polizia a pochi passi da uno degli eventi più prestigiosi della città lascia in eredità immagini forti: bottiglie che volano, nuvole di lacrimogeni e ragazzi a volto coperto che non arretrano. Per Torino, ancora una volta, la piazza diventa il teatro di un conflitto che intreccia politica internazionale, tensioni sociali e ordine pubblico.
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