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Sciopero dei trasporti: Roma paralizzata tra cancellazioni e ritardi

Alla stazione Termini treni fermi fino a 80 minuti, disagi per migliaia di passeggeri

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Sciopero dei trasporti: Roma paralizzata tra cancellazioni e ritardi

Una giornata di passione per i viaggiatori romani e per chi transita dalla capitale. Lo sciopero generale indetto per solidarietà alla Global Sumud Flotilla ha avuto effetti pesanti anche sulla mobilità ferroviaria, con la stazione Termini trasformata in un imbuto di attese e disagi.

Fin dalle prime ore della mattinata, i monitor della stazione hanno segnalato cancellazioni e ritardi crescenti: in alcuni casi le partenze sono state rinviate fino a 80 minuti. Un quadro di difficoltà che ha coinvolto sia i convogli di Trenitalia e del gruppo Fs Italiane, sia i treni di Italo e Trenord, chiamati tutti a rispettare le modalità di agitazione previste dallo sciopero nazionale.

L’avviso per i viaggiatori è chiaro: fino alle 20.59 di questa sera la circolazione potrà subire modifiche, cancellazioni o variazioni improvvise. Nonostante siano garantite le fasce orarie di servizio minimo – previste per i pendolari dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21 – il resto della giornata resta segnato dall’incertezza.

Le banchine di Termini hanno visto crescere la folla nel corso delle ore, con centinaia di passeggeri in attesa di aggiornamenti. Le comunicazioni diffuse dagli altoparlanti e sugli schermi elettronici non sempre riescono a placare l’irritazione: chi deve raggiungere un’altra città per lavoro o studio si ritrova costretto a riorganizzare programmi e coincidenze, con effetti a catena anche su voli e mezzi locali.

Lo sciopero si inserisce in un contesto più ampio di mobilitazioni che, da Torino a Roma, stanno accompagnando le giornate di protesta legate al sostegno alla Flotilla e al popolo palestinese. La capitale, in particolare, ospiterà domani un corteo nazionale, mentre oggi la tensione si concentra soprattutto sul fronte trasporti.

Per i viaggiatori romani e per i tanti turisti in arrivo, la giornata del 3 ottobre rimane segnata da una costante parola d’ordine: attendere. E fino a questa sera, il viaggio da e per Roma resta una scommessa ad alto rischio di imprevisti.

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