AGGIORNAMENTI
Cerca
Attualità
02 Ottobre 2025 - 22:08
Torino, Alessandria, Novara: "blocchiamo tutto per Gaza". In migliaia in corteo. Scontri e università occupate. Antagonisti devastano le OGR
Un weekend di fuoco nel segno dello slogan "Blocchiamo tutto". Con lo sciopero generale di venerdì ed il corteo nazionale per Gaza di Roma sabato pomeriggio. E, alla vigilia, mobilitazioni in tutta Italia, con università occupate, lezioni interrotte, linee ferroviarie bloccate e anche uno scontro in un liceo romano tra studenti pro-Pal e membri della comunità ebraica. La Global Sumud Flotilla intercettata dalle forze armate israeliane infiamma le piazze e sta mettendo a dura prova il dispositivo messo a punto dal Viminale, che ha imposto una stretta su permessi e licenze delle forze dell'ordine proprio per assicurare in questa settimana calda una presenza massiccia di agenti per le strade. Dopo l'attacco ad una sinagoga a Manchester preoccupazione alta per i circa 200 obiettivi sensibili israeliani sul territorio, protetti da imponenti misure di tutela, come il quartiere ebraico di Roma.
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha un messaggio per i manifestanti: "davvero qualcuno crede che il blocco di una stazione, di un aeroporto, di un'autostrada o la distruzione di un negozio, in Italia, porterà sollievo al popolo palestinese? O potrà cambiare le scelte del Governo di un'altra nazione? Non è così. Bruciare tutto, fermare tutto, spaventare tutti, non serve a nessuno e fa e farà solo del male a tutti gli italiani".
Si sta verificando lo scenario preventivato nel corso della riunione di martedì scorso al Viminale tra il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi e i prefetti e questori delle grandi città: dilagano iniziative estemporanee e non preannunciate, le più complicate da fronteggiare. "Ma ci siamo organizzati - fa sapere Piantedosi - e già da oggi siamo stati molto impegnati. Abbiamo assistito alle solite scene di queste manifestazioni che talvolta hanno anche delle derive non sempre plausibili, ma io confido che ci sia la ragionevolezza della maggior parte dei manifestanti da una parte e la professionalità ormai consolidata delle nostre forze di polizia".
Per la ministra dell'Università Anna Maria Bernini "le manifestazioni sono legittime, la violenza è inaccettabile. Così come lo è lo slogan 'Blocchiamo tutto'. Parole forti, ma vuote. Non hanno fermato, per esempio, l'arrivo di 39 studenti palestinesi. E mi chiedo se si vogliano bloccare gli arrivi dalla Striscia di Gaza su cui stiamo lavorando".
La tensione è alta proprio nelle università. A Roma, un corteo promosso dai collettivi studenteschi ha sfilato dalla Sapienza al Colosseo. A Milano è stata occupata l'università Statale, a Lecce quella del Salento, negli atenei di Bologna e Pisa sono stati bloccati i Rettorati. A Padova e Venezia le lezioni sono state interrotte. Sempre nella Capitale tensione al liceo artistico Caravillani, che ha l'ingresso condiviso con un tempio ebraico. Tre studenti con il megafono hanno intonato slogan per la Palestina e alcune persone che si trovavano nel tempio sono uscite. Ne è nata un'accesa discussione culminata con spintoni. Decine gli identificati, di entrambi i gruppi.
Problemi anche nei trasporti. A Trieste manifestanti hanno tentato di entrare nella stazione ferroviaria, hanno spaccato alcuni vetri ma sono stati respinti dalle forze dell'ordine. Lanciati oggetti e bottiglie contro gli agenti, un poliziotto è caduto e si è ferito leggermente a una mano, con frammenti di vetro. A Firenze occupati i binari della stazione di Santa Maria Novella. Circolazione ferroviaria sospesa in serata sulla linea Genova-Roma in prossimità di Livorno e Viareggio per la presenza di manifestanti sui binari. A Napoli i pro-Pal hanno cercato di forzare il blocco all'ingresso del porto. A Torino manifestanti in mattinata hanno bloccato la Tangenziale sud; all'aeroporto interrotti per venti minuti i voli dopo che una cinquantina di attivisti sono entrati nel perimetro dello scalo. A Bologna scontri tra studenti e carabinieri davanti alla stazione.
Solo un antipasto di quello che potrebbe accadere domani con lo sciopero generale proclamato dai sindacati e mobilitazioni annunciate ovunque. E attenzione massima a sabato, quando a Roma, da Porta San Paolo a Piazza San Giovanni, sfileranno migliaia di persone nel corteo nazionale per Gaza. Visto l'alto numero di partecipanti - ventimila annunciati ma si ritiene saranno di più - è alto il rischio di scontri innescati da gruppi violenti. "Nelle manifestazioni - ha messo in guardia Piantedosi - la galassia resta molto variegata e la storia ci insegna che ci possono essere rischi di infiltrazione".
Lo spezzone antagonista del corteo a Torino - al quale stanno partecipando oltre ventimila persone contro il blocco della Flotilla - si è staccato dalla manifestazione e ha devastato le Ogr (Officine grandi riparazioni) dove domani sono attesi per una serie di incontri la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, John Elkann e Jeff Bezos. In circa duecento a volto coperto hanno sfondato i cancelli e vetri, divelto fioriere e porte, distrutto sedie e tavoli con aste, torce e fumogeni. Minacciati i giornalisti che filmavano ciò che stava accadendo. I manifestanti sono stati poi allontanati dalla Polizia.
"Cinquemila ad Alessandria al fianco della Global Sumud Flotilla. Il corteo ha provato a entrare in stazione, come è avvenuto in tante città d'Italia. La risposta è stata una sola: cariche contro i manifestanti, diversi dei quali rimasti feriti. Questa è la stessa democrazia che lascia mano libera a Netanyahu, mentre reprime chi chiede giustizia e pace".
Così, in una nota, i manifestanti di oggi. "Non ci spaventano manganelli e repressione: continueremo a riempire le strade, le piazze e le stazioni. La solidarietà non si arresta, si moltiplica. La missione della Global Sumud Flotilla non è fallita. Ha portato l'attenzione del mondo sul genocidio in Palestina, ha smascherato ancora una volta l'arroganza e la ferocia del Governo israeliano e ha dimostrato che, quando i Governi scelgono di stare a guardare, sono le persone a dover agire. A fallire è stato il tentativo di trasformarci in complici silenziosi del massacro di un popolo. Noi non ci voltiamo dall'altra parte".
E l'appuntamento è per domani, quando - assicurano gli attivisti - "lo dimostreremo con ancora più forza e determinazione durante lo sciopero generale".
Più di un centinaio di persone ha partecipato questa sera a Novara, davanti all'ingresso dell'ospedale Maggiore, al flash mob aperto al personale sanitario, ai cittadini, alle associazioni per esprimere la propria solidarietà al popolo palestinese e ricordare le vittime della guerra. I partecipanti erano invitati a portare una torcia, una candela, una lampada o semplicemente la luce del cellulare.
Alle 21 le luci sono state accese, come davanti a un centinaio di ospedali di tutta Italia, componendo un'unica rete luminosa che, nelle intenzioni degli organizzatori, voleva illuminare simbolicamente la notte di Gaza. Durante il flash mob sono stati letti collettivamente i nomi dei 1.677 operatori sanitari uccisi a Gaza negli ultimi due anni. L'iniziativa, intitolata "Luci sulla Palestina", è stata promossa dalla rete nazionale #DigiunoGaza insieme a Sanitari per Gaza.
Vercelli è scesa nuovamente in piazza per la situazione in Palestina e dopo l'attacco nella notte dell'esercito israeliano alla Global Sumud Flotilla. Esponenti di associazioni e comuni cittadini si sono riuniti questa sera davanti all'ospedale Sant'Andrea di Vercelli per manifestare con striscioni, bandiere della Palestina, candele e fotografie, in occasione del flashmob nazionale 'Luci sulla Palestina'. Circa 200 i partecipanti nel capoluogo. Presente uno schieramento delle forze dell'ordine.
Domani altro corteo sia a Vercelli che a Borgosesia in occasione dello sciopero generale indetto per tutta la giornata. L'inizio del corteo è previsto in entrambi i centri a partire dalle 9.30.
Edicola digitale
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.