AGGIORNAMENTI
Cerca
Cronaca
02 Ottobre 2025 - 17:08
Dodici anni cancellati in un abbraccio: madre e figlia si ritrovano grazie alla Croce Rossa (foto archivio)
Dodici anni di lontananza cancellati in un abbraccio. All’aeroporto di Malpensa, qualche giorno fa, una donna sudanese residente nel Cuneese ha potuto finalmente riabbracciare la figlia, che aveva lasciato bambina nel 2012 in un Paese devastato dalla guerra. Il ricongiungimento familiare è stato possibile grazie a un lavoro di rete condotto dalla Croce Rossa di Cuneo insieme ad altre realtà internazionali e religiose.
La storia affonda le radici in un conflitto che ha stravolto la vita di milioni di persone. Dodici anni fa, la madre aveva deciso di fuggire dal Sudan, portando con sé la figlia di sette anni. Ma lungo il percorso, reso ancora più estenuante dal deserto e dalla violenza della tratta, le due sono state separate. La donna è stata catturata e imprigionata in Libia, mentre la bambina ha trovato accoglienza vicino a un campo profughi, sotto la protezione di un gruppo di religiose.
Liberata dopo mesi di prigionia, la madre ha continuato a cercare una via di salvezza. Nel 2018 è riuscita a raggiungere l’Europa, trovando accoglienza in provincia di Cuneo grazie alla Comunità Papa Giovanni XXIII. Lì ha intrapreso un percorso di inclusione, costruendo una nuova quotidianità ma portando sempre con sé il dolore per quella separazione forzata.
A settembre 2025, dopo anni di tentativi, il suo sogno si è finalmente compiuto. Con il supporto della Croce Rossa Italiana – uffici di Cuneo, Torino e Roma – e la collaborazione delle ambasciate e delle organizzazioni che nel frattempo avevano garantito protezione alla bambina, ormai adolescente, si è arrivati al tanto atteso ricongiungimento familiare.
«Il percorso di ricongiungimento si è rivelato complesso, ma non impossibile», ha spiegato Giuseppe Renda, responsabile dell’ufficio Ricerche, Restoring Family Links e protezione della Croce Rossa di Cuneo. Le sue parole fotografano la difficoltà di una procedura che richiede mesi, se non anni, di passaggi legali e diplomatici, ma che in questo caso si è conclusa con un lieto fine.
L’arrivo della ragazza in Italia non rappresenta soltanto la fine di un calvario personale, ma anche un segnale di speranza per tutte le famiglie ancora separate dalle guerre e dalle migrazioni forzate. Ogni ricongiungimento è una sfida vinta contro il disgregarsi dei legami, una testimonianza che dietro le statistiche e i numeri ci sono vite spezzate e ricostruite.
L’abbraccio a Malpensa non è stato solo un momento privato, ma anche un simbolo: quello di un’Europa che, pur tra lentezze burocratiche, può ancora garantire protezione e diritti. La madre, oggi cittadina integrata nel tessuto sociale del Cuneese, sa bene che la strada sarà ancora lunga. Ma sa anche che, finalmente, potrà percorrerla insieme a sua figlia.
Edicola digitale
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.