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Cronaca
01 Ottobre 2025 - 10:31
Ferrante Aporti nella bufera: botta e risposta tra OSAPP e amministrazione
Il carcere minorile Ferrante Aporti di Torino diventa terreno di scontro istituzionale dopo le dichiarazioni dell’OSAPP (Organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria), che nei giorni scorsi aveva denunciato attraverso l’agenzia Ansa una presunta situazione di irregolarità nella gestione dell’istituto. Secondo il sindacato, il Comandante della Polizia Penitenziaria starebbe di fatto esercitando il ruolo di direttore, un incarico giudicato “incompatibile” e privo di copertura normativa.
A poche ore dalle polemiche, il Centro per la Giustizia Minorile del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta ha diffuso una lunga nota di chiarimento, smentendo con decisione i contenuti del comunicato OSAPP. La versione ufficiale ricostruisce il quadro: dopo le dimissioni del direttore titolare dell’istituto, avvenute per l’assunzione di un nuovo incarico, l’amministrazione ha adottato una determina dirigenziale per garantire la continuità dell’attività ordinaria, in attesa della nomina di un nuovo direttore da parte del Ministero.
Secondo il Centro, non c’è mai stato alcun passaggio di funzioni al Comandante. Si parla invece di una delega di firma limitata agli atti di ordinaria amministrazione riguardanti l’area sicurezza, conferita al dirigente del Corpo che ricopre il ruolo di Comandante di reparto. Una delega analoga, ma per le aree amministrativa, contabile e pedagogica, è stata attribuita a un funzionario civile responsabile di tali settori. Per entrambe le figure, dunque, si tratterebbe di una soluzione provvisoria e normativamente prevista.
La replica dell’amministrazione sottolinea che l’OSAPP, come tutte le altre organizzazioni sindacali, era stata informata attraverso la determina dirigenziale del 12 settembre 2025 (n. 13), entrata in vigore dal 15 settembre. Il richiamo va al potere di delega disciplinato dal decreto legislativo 165/2001 e dal decreto legislativo 146/2000, norme che prevedono espressamente la possibilità di trasferire funzioni operative per garantire la continuità degli uffici. Per questo, si legge nel comunicato, parlare di “vulnus giuridico” è privo di fondamento.
Nel mirino dell’OSAPP era finita anche la gestione del piano ferie natalizio, firmato dal Comandante di reparto. L’amministrazione ha risposto che si tratta di un atto esecutivo coerente con il protocollo d’intesa locale, sottoscritto da tutte le sigle sindacali, compresa la stessa OSAPP, e che la prassi era già stata seguita nel 2024 senza contestazioni.
Un altro nodo riguarda l’assegnazione di un sovrintendente capo all’Ufficio Matricola, nonostante alcune limitazioni sanitarie. Per il sindacato si sarebbe trattato di un provvedimento irregolare. L’amministrazione ribatte che la decisione è stata presa proprio sulla base del protocollo sottoscritto con i sindacati, che consente deroghe all’interpello per il personale giudicato parzialmente inidoneo. La competente Commissione medica ospedaliera, inoltre, non ha rilevato controindicazioni a quell’incarico, e quindi l’assegnazione non avrebbe violato alcuna regola.
Dietro la disputa emergono due linee contrapposte: da un lato il sindacato che denuncia presunte anomalie e paventa rischi di incompatibilità, dall’altro l’amministrazione che rivendica la piena legittimità procedurale di tutte le scelte adottate, sottolineando che ogni atto è stato condiviso con le organizzazioni sindacali e incardinato in precisi riferimenti normativi.
Il caso riflette una tensione non nuova all’interno del sistema penitenziario minorile, dove la carenza di organico e i frequenti avvicendamenti nei ruoli dirigenziali generano spazi di conflitto tra sigle sindacali e amministrazione. La vicenda del Ferrante Aporti rischia ora di diventare un banco di prova per capire quanto il dialogo interno riesca a reggere di fronte alle criticità gestionali.
In attesa che il Ministero provveda alla nomina di un nuovo direttore, la polemica continuerà probabilmente a scaldare il clima nel carcere minorile torinese. L’amministrazione ha ribadito che non c’è stata alcuna gestione “fuori dalle regole”, ma solo l’applicazione di strumenti normativi ordinari per garantire l’attività quotidiana dell’istituto. Una versione che, almeno per ora, non sembra convincere del tutto il sindacato OSAPP, deciso a mantenere alta l’attenzione sulla vicenda.
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