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Cronaca

Torino sotto assedio, tra aggressioni nei pronto soccorso e spaccio in Aurora

Due episodi di violenza negli ospedali Mauriziano e Gradenigo e un diciottenne fermato mentre vendeva crack

Torino sotto assedio

Torino sotto assedio, tra aggressioni nei pronto soccorso e spaccio in Aurora

La cronaca torinese degli ultimi giorni racconta un susseguirsi di episodi di violenza e microcriminalità che hanno visto in prima linea i Carabinieri del Nucleo Radiomobile. Tre arresti in meno di una settimana, due all’interno dei pronto soccorso cittadini e uno per spaccio di stupefacenti nel quartiere Aurora, mostrano la pressione crescente che grava sulle strutture sanitarie e sulle strade della città.

L’ultimo episodio risale a domenica 28 settembre, nelle prime ore del mattino, al pronto soccorso dell’ospedale Mauriziano. Un ventisettenne del Gambia, in evidente stato di ebbrezza alcolica, è stato portato dal 118 dopo essere stato soccorso in via Sacchi. Durante il trasporto ha aggredito un volontario della Croce Rossa, poi, una volta all’interno della struttura sanitaria, ha sfogato la propria rabbia contro un dispositivo medico, prendendo a calci il pacco batteria di una sedia portantina. All’arrivo della pattuglia dei Carabinieri, il giovane ha reagito con violenza anche nei confronti dei militari, che lo hanno arrestato in flagranza con le accuse di resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato. Dopo le formalità di rito, è stato tradotto nel carcere “Lorusso e Cutugno”, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

L’episodio segue da vicino un fatto analogo avvenuto il 22 settembre al pronto soccorso del Gradenigo. In quell’occasione i Carabinieri erano intervenuti per bloccare un cinquantunenne italiano senza fissa dimora, che aveva minacciato un’infermiera brandendo una bombola d’ossigeno e danneggiato un muro di cartongesso con un pugno. Secondo le prime ricostruzioni, la scintilla sarebbe stata il rifiuto da parte dei sanitari di somministrargli il metadone. Anche in quel caso l’uomo era stato arrestato per le accuse di minaccia e danneggiamento.

Due episodi ravvicinati che riportano l’attenzione sulla sicurezza dei pronto soccorso, luoghi già messi a dura prova dalla pressione quotidiana e che sempre più spesso diventano teatro di aggressioni a danno di medici, infermieri e operatori sanitari. Non si tratta di fatti isolati, ma di una tendenza che negli ultimi mesi ha visto crescere gli interventi delle forze dell’ordine in corsia, tra pazienti in stato di alterazione e persone che riversano la propria rabbia contro chi presta soccorso.

Nel frattempo, martedì 30 settembre, i Carabinieri hanno portato a termine un altro arresto nel quartiere Aurora, zona da tempo monitorata per la presenza di spaccio di sostanze stupefacenti. Un diciottenne di origine centrafricana, irregolare sul territorio nazionale e senza fissa dimora, è stato sorpreso a cedere una dose di crack a un italiano di 34 anni. La perquisizione ha permesso di rinvenire 170 euro in contanti, ritenuti provento dell’attività illecita, e il denaro è stato sequestrato. Il giovane, trattenuto nelle camere di sicurezza, sarà processato per direttissima.

Il quadro che emerge è quello di una città dove la microcriminalità continua a incidere in contesti diversi, dagli ospedali ai quartieri periferici. La stessa nota del Comando provinciale dei Carabinieri sottolinea come l’attività di contrasto sia incessante, ma i fatti delle ultime settimane mostrano anche la complessità della gestione di situazioni in cui disagio sociale, abuso di sostanze e criminalità organizzata si intrecciano.

È bene ricordare che i provvedimenti adottati nei confronti degli arrestati sono stati emessi nella fase delle indagini preliminari, e per tutti vale la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva. Resta tuttavia la constatazione che episodi simili, per la loro frequenza e gravità, pongono il tema della sicurezza urbana e della tutela del personale sanitario come una delle priorità per le istituzioni torinesi.

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