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Cronaca
30 Settembre 2025 - 09:30
Ancora un incidente con il trattore, 84enne perde la vita nel Canavese (foto di repertorio)
Ancora una tragedia legata ai mezzi agricoli in Piemonte. Domenica 28 settembre un pensionato di 84 anni, residente a Nole, ha perso la vita a Villanova Canavese, in località Salvinot. L’uomo stava utilizzando un trattore per spostare alcuni tronchi lungo una strada sterrata, quando il mezzo si è improvvisamente ribaltato, travolgendolo.
Nonostante l’intervento immediato dei vigili del fuoco, del personale del 118 e dei carabinieri, per l’anziano non c’è stato nulla da fare. Gli accertamenti sono ora affidati allo Spresal dell’ASL TO4, che dovrà chiarire le dinamiche precise dell’incidente.
Il caso di Villanova Canavese non è isolato. Secondo Federacma, la federazione di Confcommercio che rappresenta il settore delle macchine agricole, si tratta della quarta vittima in soli quattro mesi in Piemonte a causa del ribaltamento di un trattore. Dieci giorni fa era stato un uomo di 83 anni a perdere la vita a Cantalupo Ligure (AL), mentre a giugno si erano registrati altri due decessi: ad Arola (VB) e a Montechiarod’Acqui (AL).
«Siamo di fronte a una vera emergenza» ha commentato il presidente Andrea Borio, esprimendo il cordoglio dell’associazione ai familiari della vittima e denunciando la situazione di stallo in cui versa la normativa. Dal 2015, infatti, è prevista la revisione obbligatoria dei mezzi agricoli, ma il decreto non è mai stato reso operativo.
Secondo i dati Inail, il ribaltamento dei trattori è la prima causa di morte sul lavoro in agricoltura, con circa 100 decessi all’anno in Italia. Un dato costante e drammatico, che rende ogni nuovo episodio l’ennesima conferma della necessità di interventi immediati.
«Troppi mezzi continuano a circolare senza rollbar, cinture o dispositivi di sicurezza» ha sottolineato Borio. «Spesso sono guidati da agricoltori esperti o da pensionati, come in questo caso, che nonostante la competenza non possono nulla contro un mezzo instabile e non controllato. Ogni ribaltamento è figlio di una mancata prevenzione».
La federazione ribadisce la disponibilità a collaborare con le istituzioni per dare concretezza a una rete di controlli capillari, coinvolgendo rivenditori, officine e tecnici qualificati. L’obiettivo è garantire che il parco macchine in circolazione risponda a standard minimi di sicurezza, evitando che situazioni analoghe continuino a ripetersi.
«La sicurezza in agricoltura non può continuare a dipendere dalla fortuna. È tempo che lo Stato dia seguito alla norma e renda obbligatoria, concreta ed esigibile la revisione dei mezzi agricoli. Non farlo significa accettare che altre vite vadano perse inutilmente» ha concluso Borio.
Una presa di posizione che riporta al centro un problema noto ma troppo a lungo ignorato: la sicurezza nei campi. Ogni incidente mortale non è soltanto una tragedia familiare e comunitaria, ma anche la prova di un vuoto normativo che pesa come un macigno sull’agricoltura italiana.
Immagine di repertorio
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