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Cronaca
30 Settembre 2025 - 09:02
Blitz dei carabinieri in Val di Susa, nuova operazione “Crack Village 2”
Nuovo colpo al traffico di droga in Val di Susa. Nella mattinata di venerdì 26 settembre, i Carabinieri della Compagnia di Susa hanno eseguito tre provvedimenti nell’ambito dell’operazione denominata “Crack Village 2”, il secondo filone di un’indagine avviata già lo scorso agosto e che aveva portato a sei misure cautelari.
Il nome scelto per l’operazione richiama lo scenario emerso durante le indagini: un vero e proprio “villaggio dello spaccio”, dove le sostanze stupefacenti circolavano con continuità, alimentando un mercato redditizio e radicato sul territorio. L’inchiesta, coordinata dal Tribunale di Torino – ufficio G.I.P., ha visto impegnati i militari in una serie di accertamenti e perquisizioni che hanno rafforzato il quadro indiziario a carico di diversi soggetti già noti alle forze dell’ordine.
I provvedimenti emessi riguardano tre uomini residenti nella zona. Per un 24enne è stata disposta la misura degli arresti domiciliari, mentre un 51enne dovrà rispettare l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Quest’ultimo è stato anche denunciato perché, durante la perquisizione domiciliare, i militari hanno rinvenuto 2,5 grammi di cocaina.
La situazione più grave riguarda invece un 43enne, arrestato in flagranza di reato: nella sua abitazione i carabinieri hanno trovato 200 grammi di marijuana e diverso materiale per il confezionamento, elementi che hanno rafforzato le accuse di spaccio.
Il nuovo filone dell’operazione si inserisce in un quadro investigativo che punta a disarticolare un sistema radicato, fatto di cessioni continue di droga e di figure che, secondo gli investigatori, costituivano veri e propri punti di riferimento nel piccolo mercato locale. Le prime misure cautelari eseguite lo scorso 4 agosto avevano già colpito sei persone, segnando l’avvio di un’indagine che i militari hanno voluto ribattezzare “Crack Village” per rendere evidente la portata del fenomeno.
Tutti i provvedimenti sono stati adottati nella fase delle indagini preliminari: per gli indagati resta dunque valida la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva.
Il lavoro degli inquirenti prosegue con l’obiettivo di risalire ai canali di approvvigionamento della droga e di monitorare eventuali altri soggetti coinvolti nella rete di spaccio che ha radici profonde nel territorio valsusino.
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