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Cronca

Spaccata in via Giolitti: ladro sfonda la vetrina del supermercato e fugge con champagne di lusso

Nella notte del 24 settembre, colpo al supermercato Borello: bottiglie per 650 euro. Ladro in fuga, polizia allertata

Torino, vetrina sfondata con un tombino: razzia di champagne in via Giolitti

Spaccata in via Giolitti: ladro sfonda la vetrina del supermercato e fugge con champagne di lusso

Un boato nella notte, il vetro che si frantuma e la fuga nel buio. Così via Giolitti, nel centro di Torino, si è svegliata di soprassalto nelle prime ore di mercoledì 24 settembre 2025. L’obiettivo era il supermercato Borello, preso di mira da un ladro solitario che ha usato un tombino come ariete, sfondando la vetrina d’ingresso e puntando dritto agli scaffali degli alcolici. In pochi secondi ha arraffato diverse bottiglie di champagne per un valore stimato in circa 650 euro, sparendo prima dell’arrivo delle volanti.

Il colpo porta la firma della cosiddetta tecnica della “spaccata”, una modalità tanto semplice quanto devastante: un oggetto pesante e facilmente reperibile, come un tombino, viene scagliato contro la vetrina per creare un varco immediato. L’azione è rumorosa, ma la velocità con cui viene eseguita lascia pochissimo margine alle forze dell’ordine. In questo caso il bottino non ha riguardato denaro contante – le casse erano vuote – ma merce facilmente rivendibile sul mercato parallelo, segno di una scelta precisa e mirata.

Il frastuono del vetro in frantumi ha richiamato l’attenzione dei residenti, che hanno allertato la polizia. Le pattuglie sono arrivate in tempi rapidi, ma l’autore aveva già fatto perdere le tracce. Non è chiaro se abbia agito completamente da solo o se ad attenderlo vi fosse un complice con un mezzo per la fuga. Le indagini dovranno chiarire anche i minuti esatti tra l’irruzione e la scomparsa, per valutare eventuali errori o imprudenze lasciati dal ladro sulla scena.

Al momento gli elementi raccolti confermano che l’assalto era finalizzato esclusivamente agli alcolici di pregio. Nessun segno di forzatura alle casse, nessun tentativo di impossessarsi di altre merci o apparecchiature elettroniche: la selezione del bottino conferma la logica di chi punta a beni di lusso facilmente liquidabili, spesso destinati a rivenditori compiacenti o al mercato nero.

Per il quartiere, il colpo è stato vissuto come un fulmine a ciel sereno. Via Giolitti, pur trovandosi a ridosso del centro e non lontana dalle vie dello shopping, non è nuova a episodi di microcriminalità, ma la brutalità del gesto ha riacceso il dibattito sulla sicurezza dei negozi nelle ore notturne. I residenti raccontano la paura generata da quel boato e la consapevolezza che, nonostante il pronto intervento delle volanti, l’azione sia stata talmente rapida da rendere vano ogni tentativo di fermare il ladro sul fatto.

Le indagini, affidate agli uomini della questura, puntano ora a verificare le registrazioni delle telecamere di sorveglianza della zona, nella speranza di intercettare i movimenti dell’autore prima e dopo la spaccata. Resta da capire anche se l’episodio possa essere collegato ad altri colpi analoghi avvenuti in città negli ultimi mesi: lo schema è sempre lo stesso, colpi rapidi e devastanti per sottrarre alcolici o prodotti elettronici facilmente rivendibili.

Al di là del valore relativamente contenuto del bottino, il danno per l’esercizio è rilevante: oltre alla perdita della merce, il supermercato dovrà far fronte ai costi per riparare la vetrina e ripristinare la sicurezza dell’ingresso. Un danno che si aggiunge alla sensazione di vulnerabilità con cui devono fare i conti i commercianti torinesi, già provati da anni difficili e da una criminalità che si adatta ai punti deboli delle attività.

Il caso di via Giolitti conferma come le “spaccate” restino uno dei metodi prediletti della microcriminalità urbana: colpi che non richiedono strumenti sofisticati, ma che garantiscono un bottino immediato e una via di fuga veloce. Un fenomeno difficile da arginare, che mette in luce il ruolo fondamentale delle segnalazioni dei cittadini e l’urgenza di sistemi di sorveglianza più capillari, indispensabili per restituire sicurezza a strade e negozi della città.

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