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Cronaca

Ruba coltelli in un negozio e fugge: arrestato dalla Polizia

L’uomo, con precedenti per violenza di genere e colpito da divieto di dimora, è stato fermato dopo un breve inseguimento

Polizia

Polizia (foto di repertorio)

Un furto banale, quasi da cronaca minore, che si è trasformato in un episodio dal forte impatto giudiziario e simbolico. Nei giorni scorsi a Torino gli agenti del Compartimento Polizia Stradale del Piemonte e Valle d’Aosta hanno arrestato in flagranza un uomo che aveva appena sottratto quattro set di coltelli da un negozio di casalinghi, per un valore complessivo di circa 120 euro. La sua fuga è durata pochi istanti: ad inseguirlo e bloccarlo sono stati i poliziotti, richiamati dalle urla di aiuto di una commessa che lo aveva visto allontanarsi di corsa con la refurtiva.

La scena si è consumata in una via adiacente agli uffici compartimentali della Polizia Stradale. Gli operatori erano in servizio quando hanno notato la donna agitata che chiedeva soccorso: “Ha rubato, fermatelo!”, indicava l’uomo che si stava dileguando. Ne è nato un inseguimento rapido ma deciso. Pochi metri dopo, il sospettato è stato bloccato e perquisito. Addosso aveva ancora gli articoli appena trafugati, confezioni di coltelli da cucina che aveva nascosto e tentava di portare via.

Gli accertamenti svolti in questura hanno subito rivelato che non si trattava di un ladro occasionale. L’uomo era già gravato da numerosi precedenti penali e di polizia, legati ad altri reati. Inoltre, era sottoposto al braccialetto elettronico, misura cautelare disposta dall’autorità giudiziaria nell’ambito di un precedente procedimento per violenza di genere. Non bastasse, era anche destinatario di un divieto di dimora nel comune di Torino emesso dal Questore. La sua presenza in città era dunque già una violazione delle prescrizioni imposte.

Alla luce dei fatti, la Polizia Stradale ha proceduto con l’arresto in flagranza per furto aggravato. Contestualmente, l’uomo è stato deferito in stato di libertà per aver eluso il divieto di dimora. Una duplice accusa che, sommata al quadro pregresso, aggrava ulteriormente la sua posizione.

Il caso sarà ora vagliato dalla magistratura, che dovrà valutare le conseguenze sul piano delle misure cautelari già in corso e sulle nuove imputazioni. Episodi come questo mettono in luce due questioni centrali: da un lato la difficoltà nel controllo effettivo delle persone sottoposte a misure restrittive come il braccialetto elettronico, dall’altro la facilità con cui soggetti con precedenti pesanti tornano a commettere reati, anche se di entità economica modesta.

Il valore del bottino – 120 euro in coltelli da cucina – appare minimo. Ma dietro quel gesto si staglia un profilo criminale già compromesso, segnato da violenze e divieti di circolazione ignorati. Non è solo un episodio di microcriminalità: è l’ennesima conferma di un circuito di recidiva che sfida le misure di prevenzione e interroga la capacità delle istituzioni di garantire sicurezza ai cittadini.

Resta comunque fermo un principio fondamentale: fino a eventuale sentenza definitiva, l’uomo deve essere considerato presunto innocente. Le prossime settimane diranno se questo arresto segnerà l’ennesima tappa di una carriera criminale già tracciata o l’occasione per un nuovo giudizio capace di stabilire responsabilità chiare e definitive.

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