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Cronaca

Hashish in piazza davanti ai bambini: Settimo Torinese allo sbando

Un uomo fuma uno spinello in pieno centro, tra i giochi dei più piccoli. Intervengono i Carabinieri, mentre i vigili urbani restano a fare multe. E la sindaca Elena Piastra? Troppo impegnata nelle sue passerelle alle Feste dell’Unità.

Settimo Torinese, la piazza che insegna la droga: fumava hashish davanti ai bambini

Settimo Torinese, la piazza che insegna la droga: fumava hashish davanti ai bambini (immagine di repertorio)

Una scena di degrado, in pieno centro cittadino e sotto gli occhi dei bambini. È successo a Settimo Torinese, in piazza Vittorio Veneto, la scorsa settimana. Un uomo ha acceso uno spinello e si è messo a fumare hashish come se nulla fosse, in mezzo alla gente, sotto il sole del pomeriggio.

Davanti a lui non c’erano solo passanti distratti, ma ragazzini intenti a giocare e bambini che hanno finito per chiedere ai genitori: «Mamma, cosa sta facendo quel signore?». Una domanda semplice, che lascia addosso tutta l’amarezza di una scena che non dovrebbe esistere.

I genitori, imbarazzati, non hanno potuto che rispondere con l’unico messaggio possibile: «Tu non fare come lui». Ma le parole, da sole, servono a poco quando il consumo di droga avviene in piazza, davanti a tutti, come se fosse normale. E il pericolo più grande è proprio questo: che i più giovani vedano in quei gesti un’abitudine da imitare, un simbolo di ribellione a buon mercato.

A fermare e ad allontanare l’uomo sono stati i Carabinieri di Settimo, chiamati dai passanti.

Vero è che non si tratta di un episodio isolato: in città, negli ultimi mesi, non sono mancati controlli e denunce per possesso di stupefacenti, piccoli quantitativi per uso personale e casi di spaccio. E in primavera erano arrivate anche segnalazioni di ubriachezza molesta e oltraggi a pubblico ufficiale.

Il problema, però, non è solo di ordine pubblico. L’hashish e la marijuana, spesso considerate “droghe leggere”, hanno effetti documentati sulla salute: danni alla memoria, cali di concentrazione, alterazioni dell’umore, ansia e depressione. Nei ragazzi, con un cervello ancora in sviluppo, le conseguenze possono essere pesanti e permanenti. E non è un mistero che chi inizia con spinelli o hashish abbia più probabilità di passare a sostanze più dure.

E poi c’è la questione dei controlli. Se da un lato intervengono i Carabinieri, dall’altro resta il grande assente: la Polizia Municipale. «I vigili urbani a Settimo non si vedono mai quando servono – sbotta una cittadina – a parte quando devono fare le multe. In piazza, invece, non c’è mai nessuno. E intanto queste cose succedono davanti ai bambini».

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La vera emergenza è culturale. Se la droga diventa spettacolo in piazza, sotto gli occhi dei bambini, il rischio non è solo quello di più consumatori. È quello di crescere generazioni convinte che “farsi” sia una parte normale della vita sociale. Un rischio che una comunità non può permettersi.

E allora resta la domanda che dovrebbe scuotere tutti: se servono i Carabinieri per fermare uno che fuma hashish davanti ai bambini, e i vigili restano a fare cassa con le contravvenzioni, dove stiamo andando? E soprattutto: la sindaca Elena Piastra se lo sta ponendo il problema di una città ormai fuori controllo da tutti i punti di vista, oppure è troppo affaccendata nelle sue tournée da ospite d’onore alle feste dell’Unità?

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