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Cronaca

Rapina lampo a Orbassano: colpo studiato in ogni dettaglio alla sala slot

Colpo alle 20 di sabato 14 settembre al Monginevro Metropolitan; fuga in moto con targa rubata, nessun ferito

Rapina lampo a Orbassano

Rapina lampo a Orbassano: colpo studiato in ogni dettaglio alla sala slot

Pochi istanti, una pistola puntata e il gelo in sala: la serata di sabato 14 settembre a Orbassano si è trasformata in un episodio di violenza e tensione che ha lasciato clienti e dipendenti sotto shock. Obiettivo del malvivente, la sala slot “Monginevro Metropolitan” di strada Torino, presa di mira con una rapidità e lucidità che secondo gli investigatori denotano una pianificazione precisa. Il bottino stimato della rapina si aggira intorno ai 4mila euro, frutto dell’incasso della giornata.

La dinamica dell’episodio è chiara: intorno alle 20 un uomo, volto coperto da cappellino con visiera nera e mascherina chirurgica, ha fatto irruzione nel locale impugnando una pistola. Con gesto deciso si è diretto verso la cassa, minacciando i due dipendenti e ottenendo l’incasso senza sparare un colpo. I clienti, immobilizzati dalla paura, non hanno reagito, seguendo l’istinto di preservare l’incolumità personale. Nessuno è rimasto ferito, ma il clima di tensione è stato palpabile.

La fuga del rapinatore ha evidenziato ulteriori elementi di preparazione. Il malvivente è scappato a bordo di una Yamaha, sulla quale era montata una targa rubata pochi giorni prima da uno scooter parcheggiato in piazza Galimberti a Torino. Il proprietario, residente a Moncalieri, aveva già sporto denuncia. Un espediente classico per depistare le indagini e indicativo di una mente organizzata che considera ogni dettaglio del colpo.

Le indagini sono ora affidate ai carabinieri della compagnia di Moncalieri, che stanno analizzando i filmati delle telecamere di sorveglianza frame by frame. Ogni elemento è osservato con attenzione: andatura, corporatura, abbigliamento, dettagli della Yamaha e movimenti durante la fuga. Parallelamente, la targa rubata viene ricostruita nei tempi e nei percorsi possibili, alla ricerca di incroci con altri episodi criminali e potenziali complici. L’obiettivo è chiaro: identificare il responsabile e ricostruire con precisione l’intero tragitto della fuga.

Il modus operandi lascia pochi dubbi: la scelta dell’orario serale, quando la sala slot è più frequentata e la cassa contiene l’incasso completo, la copertura facciale, la rapidità dell’azione e l’uso della targa rubata indicano un profilo organizzato e prudente, non un gesto d’impulso. In questi contesti, la videosorveglianza si conferma uno strumento decisivo, capace di ricostruire traiettorie, tempi e possibili appoggi logistici, restituendo elementi fondamentali agli investigatori.

Restano al centro della vicenda gli aspetti umani: la paura dei clienti, la prontezza dei dipendenti e il sangue freddo dimostrato in circostanze di forte rischio. La loro condotta, che ha evitato escalation di violenza, è un dato cruciale: dimostra come in situazioni di pericolo la priorità assoluta sia la salvaguardia delle persone, più del denaro o del panico del momento. La rapina di Orbassano, breve ma intensa, lascia una scia di apprensione, mentre le forze dell’ordine lavorano per riportare la situazione sotto controllo e assicurare alla giustizia chi ha scelto la via della violenza.

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