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Cronaca

Pro Pal a Torino, pm chiede 18 misure cautelari per attivisti tra occupazioni e tensioni in città

La procura torinese punta su obblighi di firma e divieti di dimora per studenti e giovani incensurati coinvolti nelle manifestazioni tra novembre e dicembre 2024

Pro Pal a Torino, pm chiede 18 misure cautelari per attivisti tra occupazioni e tensioni in città

Pro Pal a Torino, pm chiede 18 misure cautelari per attivisti tra occupazioni e tensioni in città (immagine di repertorio)

La procura di Torino ha avanzato la richiesta di 18 misure restrittive, tra obblighi di firma e divieti di dimora, nei confronti di giovani appartenenti alla galassia Pro Pal, coinvolti nelle mobilitazioni torinesi dello scorso autunno. Gli interrogatori precautelari sono iniziati lunedì a Palazzo di Giustizia, con i magistrati che hanno posto sotto esame i ragazzi, per lo più incensurati e attivi in comitati studenteschi o autonomi.

Le manifestazioni sotto osservazione risalgono al periodo tra novembre e dicembre 2024 e comprendono episodi significativi, come l’occupazione dell’ingresso della Leonardo Spa il 13 novembre e l’irruzione alla Mole Antonelliana due giorni dopo. In altre occasioni, come il corteo del 29 novembre davanti alla prefettura e verso la stazione di Porta Nuova, e la manifestazione del 13 dicembre, si sono registrati momenti di tensione e tafferugli con le forze dell’ordine. Gli episodi contestati includono violenza privata, resistenza a pubblico ufficiale e, in un caso specifico, oltraggio per il lancio di uova verso la prefettura.

Le difese degli indagati hanno già avanzato osservazioni critiche nei confronti delle ricostruzioni operate dalla Digos e dalla procura, sottolineando l’incensuratezza dei giovani e l’assenza di esigenze cautelari che giustificherebbero le misure richieste. In particolare, è stato evidenziato come alcuni destinatari dei divieti di dimora risiedano stabilmente a Torino per motivi di studio o lavoro, circostanza che secondo i legali renderebbe non proporzionata l’applicazione della misura restrittiva.

Questa richiesta si aggiunge a una precedente serie di sette provvedimenti simili, inoltrati lo scorso luglio per altre cinque manifestazioni antagoniste tenutesi tra il 2023 e il 2024. Dopo lo svolgimento degli interrogatori precautelari, conclusisi nei giorni scorsi, il GIP si è riservato la decisione sulle misure da adottare.

Il caso dei cortei Pro Pal continua quindi a sollevare interrogativi sulle modalità con cui la magistratura gestisce le manifestazioni di piazza a Torino, in un contesto in cui la protesta politica si intreccia con la solidarietà internazionale. L’attenzione resta alta, soprattutto in vista delle possibili decisioni che potrebbero incidere sulle libertà di movimento e di partecipazione dei giovani cittadini coinvolti.

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