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Cronaca
13 Settembre 2025 - 12:44
Stalking alla posta, l’88enne in aula: «Mi aveva scambiato per un bancomat»
Un pensionato di 88 anni è finito a processo a Torino con l’accusa di stalking. Secondo la ricostruzione emersa in aula, l’uomo avrebbe perseguitato una dipendente dell’ufficio postale dove era solito riscuotere la pensione, sviluppando per lei un interesse che con il tempo si sarebbe trasformato in ossessione.
La vicenda, iniziata circa due anni fa, ha visto l’anziano seguire la donna fuori dall’ufficio, sommergerla di telefonate e arrivare persino a danneggiarle l’auto, colpita a calci quando l’aveva sorpresa in compagnia di un altro uomo. A raccontarlo non solo la presunta vittima, oggi cinquantenne, ma anche alcuni testimoni ascoltati durante il dibattimento.
Dalle indagini è emerso che tra i due ci sarebbero stati inizialmente contatti di natura amichevole. L’imputato le avrebbe fatto alcuni regali, tra cui un telefono e del denaro, e l’avrebbe accompagnata in uscite occasionali. Ma, quando la donna avrebbe respinto richieste o allontanato i rapporti, la situazione sarebbe degenerata.
Il quadro si sarebbe aggravato quando la dipendente ha dichiarato di essere stata pedinata e di aver ricevuto chiamate anonime in cui, all’altro capo, si sentivano rumori simili a colpi di arma da fuoco. L’uomo, che detiene regolarmente un porto d’armi, è sospettato di aver simulato o esploso quei colpi durante le telefonate, anche se non vi sono certezze sulle reali circostanze.
La donna, oggi parte civile nel processo, ha respinto ogni tentativo di risarcimento avanzato dalla difesa dell’anziano. La vicenda resta ora nelle mani del tribunale di Torino, che dovrà stabilire se gli atteggiamenti dell’imputato configurino un comportamento persecutorio ai sensi della legge.
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