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Cronaca
15 Settembre 2025 - 10:25
Torino, scandalo al parco: fanno sesso in pieno giorno? (VIDEO)
Il Parco Sempione e le vie che lo circondano — via Gottardo, via Boccherini, via Toscanini, via Sempione e via Cigna — sono diventati l’emblema di un quartiere che non riesce più a distinguere tra normalità e degrado. Nelle ultime ore i residenti hanno diffuso immagini che parlano da sole: persone sdraiate sulle panchine a dormire in pieno giorno, sacchi di immondizia abbandonati accanto ai cassonetti, scene di prostituzione consumate a pochi metri dai passanti. Uno scenario che, secondo chi vive in zona, non è un episodio isolato ma una condizione costante, H24, che trasforma lo spazio pubblico in un terreno di abbandono.
Il materiale fotografico e i video diffusi sui social raccontano senza filtri la quotidianità del quartiere. In uno di essi si vede una donna in intimo che si riveste in fretta, presumibilmente dopo un rapporto sessuale consumato all’aperto, mentre nelle vicinanze appare un'altra donna, anch’ella seminuda. Una scena che si aggiunge a quella delle panchine trasformate in letti improvvisati e delle aree verdi usate come rifugio notturno. Per chi vive nei palazzi affacciati sulle vie coinvolte, questa è la realtà quotidiana, ben lontana dalla definizione di “semplice percezione di insicurezza” con cui talvolta si liquidano le lamentele dei cittadini.
Il nodo è quello che da anni accompagna la Barriera di Milano: un quartiere popolare e multiculturale, ma segnato da fragilità sociali, spaccio, prostituzione e assenza di presidio costante. I residenti parlano di un senso di abbandono istituzionale, di promesse rimaste sulla carta e di una distanza sempre più ampia tra il linguaggio ufficiale e la realtà di chi vive le strade. La denuncia più forte è diretta al Comune, accusato di non intervenire né con un controllo più serrato né con una gestione urbana in grado di restituire dignità a parchi e vie pubbliche.
Il tema si intreccia con la sicurezza percepita e reale. Chi abita in zona sostiene che non si tratta di sensazioni ma di fatti: persone che vivono stabilmente in strada, sporcizia accumulata, episodi di violenza, e una convivenza forzata che trasforma i giardini in luoghi da evitare, soprattutto nelle ore serali. L’assenza di vigilanza e la scarsità di interventi di pulizia e manutenzione aggravano un quadro già fragile, alimentando la sensazione che il quartiere sia lasciato a se stesso.
La richiesta che arriva dai cittadini è duplice: più controlli delle forze dell’ordine e una gestione urbana capace di affrontare i problemi strutturali, dall’emarginazione sociale al degrado ambientale. Denunce e segnalazioni, dicono i residenti, non bastano più: servono azioni visibili e continuative, non solo interventi straordinari dopo episodi eclatanti.
Il paradosso è evidente: un parco che dovrebbe essere spazio di gioco e incontro per famiglie e bambini si è trasformato in un luogo segnato da insicurezza e incuria, simbolo di una città che fatica a garantire vivibilità in quartieri complessi. Barriera di Milano torna così al centro del dibattito, ma intanto chi ci abita si ritrova a convivere con immagini che parlano da sole e che difficilmente si cancellano con parole rassicuranti.
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