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Cronaca
11 Settembre 2025 - 14:33
Monopattino zigzaga di notte ad Alessandria: 26enne fermato, etilometro quasi triplo del limite
Non era un gioco d’equilibrio né una bravata da ragazzi quella scena che ha attirato l’attenzione della Polizia di Alessandria lo scorso fine settimana. Un monopattino elettrico che ondeggiava al centro della carreggiata, guidato da un 26enne in evidente stato di alterazione alcolica. L’etilometro ha tolto ogni dubbio: tasso alcolemico quasi triplo rispetto al limite consentito. È così scattata la denuncia per guida in stato di ebbrezza, insieme a diverse sanzioni amministrative per altre violazioni del Codice della strada.
Secondo quanto riferito dagli agenti, il fermo è avvenuto in piena notte, durante un normale servizio di pattugliamento. Il giovane, convinto di poter condurre un monopattino anche dopo aver bevuto, ha invece scoperto sulla propria pelle che la legge non fa sconti: il monopattino elettrico, infatti, è equiparato alle biciclette e chi lo utilizza è soggetto alle stesse regole di chi circola in auto. In particolare, si applica l’articolo 186 del Codice della strada, che prevede multe da centinaia fino a diverse migliaia di euro a seconda del livello di alcolemia.
La differenza riguarda la patente: non essendo necessaria per la guida del monopattino, non può essere sospesa né revocata. Ma la responsabilità resta piena e la violazione comporta conseguenze penali e pecuniarie. Un chiarimento che smonta uno degli equivoci più diffusi: pensare che i mezzi leggeri siano “fuori” dalle regole. Non è così. Un monopattino guidato in stato di ebbrezza può essere altrettanto pericoloso quanto un’auto o una moto, sia per chi lo conduce sia per pedoni e automobilisti.
L’episodio di Alessandria diventa così un caso emblematico, che riporta sotto i riflettori il tema della sicurezza dei nuovi mezzi di mobilità urbana. Negli ultimi anni i monopattini elettrici hanno conosciuto una diffusione capillare, spesso salutata come alternativa sostenibile all’auto privata. Ma a fronte dei benefici ambientali, restano criticità legate a comportamenti imprudenti, mancanza di caschi, uso notturno e, come in questo caso, abuso di alcol.
Il quadro normativo esiste ed è chiaro, ma a mancare è spesso la cultura della responsabilità. L’idea che un mezzo piccolo e silenzioso non possa provocare danni si scontra con la realtà: basta una caduta o una manovra sbagliata per causare ferite gravi o incidenti. La Polizia di Alessandria, diffondendo la notizia del fermo, ha voluto ribadire un messaggio netto: le regole valgono per tutti i veicoli che circolano su strada. Non importa se si tratta di un’utilitaria, di una bici o di un monopattino: sobrietà e prudenza non sono optional.
Il controllo del weekend, sottolineano le forze dell’ordine, non è stato un episodio isolato. In città è in corso un’attenzione crescente verso i comportamenti scorretti legati alla micromobilità, soprattutto in un periodo – la fine dell’estate – in cui serate e spostamenti si moltiplicano. La repressione, però, da sola non basta. Serve un lavoro di sensibilizzazione capace di far passare un concetto semplice ma essenziale: chi guida, qualunque sia il mezzo, ha in mano la sicurezza propria e altrui.
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