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Cronaca
08 Settembre 2025 - 09:23
Notte di fuoco a Torino: cassonetti e auto in fiamme, residenti parlano di "far west"
Un altro incendio, l’ennesimo, ha svegliato il quartiere Regio Parco nel cuore della notte. Erano circa le quattro quando alcuni individui hanno appiccato il fuoco a un cassonetto dell’immondizia. Le fiamme hanno divorato il contenitore e coinvolto due auto parcheggiate ai lati, che sono rimaste seriamente danneggiate. Il rogo è durato almeno mezz’ora, illuminando la strada e generando paura tra i residenti, finché l’intervento dei vigili del fuoco e della polizia di Stato non ha riportato la situazione sotto controllo. Ma non è finita: gli stessi piromani hanno tentato un secondo assalto incendiando un altro bidone poco distante. Questa volta la prontezza dei soccorsi ha evitato conseguenze peggiori.
La notte di fuoco si inserisce in una scia inquietante: in appena una settimana in zona si contano quattro automobili incendiate. Un dato che fa pensare a un’azione mirata, o comunque a una pericolosa escalation di bravate che lasciano il segno su un quartiere già in difficoltà. I cittadini parlano apertamente di “far west”, segnalando una continua perdita di sicurezza e vivibilità.
A ribadire il malcontento è arrivata anche la voce della politica. Una rappresentante di Fratelli d’Italia, recatasi sul posto su segnalazione di un proprietario danneggiato, ha puntato il dito contro la gestione della zona: «Questo quartiere un tempo era considerato il fiore all’occhiello delle periferie torinesi, oggi è diventato semplicemente il far west». Le critiche si concentrano in particolare sull’area compresa tra via Monterosa e corso Taranto, considerata terreno fertile per episodi di degrado e microcriminalità.
La proposta, rilanciata a più riprese, è quella di installare telecamere di sorveglianza per scoraggiare nuovi episodi. Ma la denuncia politica va oltre: ogni mattina i giardini di corso Taranto sarebbero un tappeto di vetri, frutto di consumi eccessivi di alcol, venduto senza troppi controlli nei minimarket nonostante i divieti vigenti. «Non è possibile che questa parte della città venga ghettizzata e usata solo come discarica sociale», ha ribadito la consigliera.
Il quartiere, un tempo indicato come modello di riqualificazione urbana, oggi rischia di essere ricordato per episodi di violenza urbana e abbandono istituzionale. L’incendio della scorsa notte diventa così l’ennesimo simbolo di una tensione che cresce. I residenti chiedono risposte immediate, più presenza delle forze dell’ordine e interventi concreti per restituire dignità e sicurezza a strade sempre più vissute come zone franche.
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