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Rabbia e dolore a Rivara: rubati i fiori dalla tomba dell’ex vigile

La figlia sfoga la rabbia sui social, l’assessore Cuffia esprime solidarietà e condanna un gesto che ferisce memoria e dignità

Rabbia e dolore a Rivara

Rabbia e dolore a Rivara: rubati i fiori dalla tomba dell’ex vigile

A Rivara il dolore si è trasformato in indignazione dopo l’ennesimo furto al cimitero. Questa volta i ladri hanno preso di mira la tomba di Mario Carabetta, per trent’anni vigile urbano del paese, figura conosciuta e stimata in Canavese per la sua dedizione e il suo modo di interpretare con equilibrio e umanità il ruolo di agente municipale. Originario di Siderno Marina, aveva intrapreso in giovane età la carriera nei carabinieri a Torino, per poi scegliere il Canavese come terra di vita e di lavoro, diventando un punto di riferimento per la comunità rivarese.

La tomba che custodisce i suoi resti è stata trovata priva di fiori e piantine, portati via da ignoti che hanno trasformato un luogo sacro in un bersaglio di piccoli ma dolorosi furti. A denunciare l’accaduto è stata la figlia, con un post carico di rabbia e amarezza: ha raccontato lo strazio di recarsi al cimitero e scoprire la sparizione della pianta posta in memoria del padre. "È straziante e doloroso andare a far visita al proprio genitore al cimitero… così straziante da non augurare questo al peggior nemico… ma è scioccante e da lasciarti senza parole arrivare davanti alla sua lapide e vedere che manca la sua pianta", ha scritto. Parole dure, rivolte direttamente a chi ha compiuto il gesto: "Siete dei grandissimi bastardi. Mi hanno sempre insegnato sin da piccola che il male non lo si augura a nessuno… ma la rabbia che ho provato oggi davanti alla lapide di mio padre cambia questo insegnamento e quindi auguro di cuore a queste persone di spendere gli euro che hanno nel portafoglio, fosse anche uno solo, in medicine".

Un episodio che ha scosso non solo la famiglia, ma anche l’intera comunità. A commentare pubblicamente è stata l’assessore rivarolese Alessia Cuffia, che ha voluto esprimere la propria vicinanza: "Apprendo con grande dispiacere quanto accaduto al cimitero di Rivara, dove sono stati rubati i fiori dalla tomba dell’ex vigile urbano Mario Carabetta: una persona che, per tanti anni, ha servito la sua comunità con impegno e dedizione. Pur non essendo accaduto a Rivarolo, sento il dovere di esprimere la mia solidarietà alla figlia ed alla famiglia, colpiti da un gesto che ferisce due volte: nel ricordo e nel cuore. Rubare fiori in un luogo sacro come un cimitero non è solo un furto, ma una profonda mancanza di rispetto verso i defunti ed i loro cari ed è veramente molto triste constatare quanta maleducazione serpeggi tra alcune persone. Chi compie gesti simili dimostra solo meschinità e totale assenza di valori. Invito tutti i cittadini a vigilare ed a segnalare sempre eventuali episodi simili, perché la difesa del rispetto e della dignità, parte da ciascuno di noi".

La vicenda riaccende il tema della sicurezza nei cimiteri, troppo spesso teatro di piccoli furti che però hanno un impatto devastante sul piano emotivo. Non si tratta di un danno economico, ma della violazione di un luogo che dovrebbe essere inviolabile, in cui il dolore e la memoria delle famiglie dovrebbero poter trovare protezione. Colpire una tomba non significa soltanto rubare un oggetto, ma incrinare un gesto d’amore, spezzare un rito intimo di cura e ricordo.

La rabbia della figlia di Mario Carabetta e la solidarietà espressa dall’assessore Cuffia sono il riflesso di una comunità che chiede più rispetto, non solo attraverso controlli o sorveglianza, ma soprattutto attraverso un recupero di senso civico. Perché un cimitero, prima ancora di essere un luogo fisico, è uno spazio di memoria collettiva che appartiene a tutti.

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