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Cronaca

Valsusa di nuovo in fiamme, No Tav assaltano il cantiere dei Mulini con pietre e polizia costretta a usare gli idranti

Dopo gli incendi di Traduerivi il 3 settembre, nuova notte di violenza chiude il campeggio antagonista

Valsusa, due ore di scontri al presidio dei Mulini: idranti della polizia contro il lancio di pietre

Valsusa, due ore di scontri al presidio dei Mulini: idranti della polizia contro il lancio di pietre (foto di repertorio)

Ancora una notte di scontri in Valsusa, teatro ormai costante delle azioni dell’ala più oltranzista del movimento No Tav. Nella tarda serata di sabato 6 settembre, poco dopo le 22, una trentina di manifestanti contrari alla linea ad alta velocità hanno raggiunto il presidio dei Mulini, presidiato dagli agenti del Reparto mobile in tenuta antisommossa.

Come già accaduto in altre occasioni, i militanti hanno dato il via alla “battitura” contro le recinzioni del cantiere, danneggiando la concertina di filo spinato, per poi passare al lancio di pietre oltre le barriere. Le forze dell’ordine hanno reagito immediatamente con l’uso degli idranti, riuscendo a disperdere il gruppo che si è ritirato verso il campeggio organizzato in zona e destinato a chiudersi oggi, domenica 7 settembre, dopo sei giorni di iniziative.

No Tav - Repertorio

L’episodio segna l’ennesima escalation di tensione in poche settimane. Lo scorso 3 settembre, infatti, al cantiere di Traduerivi si erano verificati nuovi scontri violenti, a loro volta preceduti dall’assalto del 27 luglio, quando erano stati appiccati tre incendi. Una sequenza che conferma come il braccio di ferro tra attivisti e forze dell’ordine stia assumendo una dimensione sempre più esplosiva, mantenendo la valle in uno stato di conflitto permanente.

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