Cerca

Strage di Brandizzo

“Deve esserci un dopo Brandizzo”: la Filt Cgil accusa il settore ferroviario e invoca una rivoluzione sulla sicurezza

Formazione, controlli e regole sugli appalti per evitare nuove stragi

Tragedia di Brandizzo

Tragedia di Brandizzo

"Dopo la strage di Brandizzo serve cambio di paradigma radicale: non è più tollerabile modello di mobilità che cresce sulle prestazioni ma arretra sulle tutele". È con queste parole che la Filt Cgil interviene dopo le ultime ricostruzioni sulla tragedia ferroviaria di Brandizzo, dove persero la vita cinque operai.

Il sindacato non usa mezzi termini e definisce quella strage come l’ennesimo segnale di un sistema profondamente malato: "Quella strage non è un'eccezione, ma l'ennesima punta dell'iceberg di un sistema che non funziona e che troppo spesso scarica sulla pelle dei lavoratori il peso di scelte sbagliate e logiche di profitto. Non possiamo accettare che l'aumento della domanda di trasporto si traduca in tagli sui tempi di manutenzione, pressioni sui ritmi di lavoro, contrazione degli spazi operativi e compressione delle misure di prevenzione".

Le cinque vittime della strage

A un anno dall’incidente, la Federazione dei Trasporti della Cgil ha elaborato un documento dal titolo eloquente, "Deve esserci un dopo Brandizzo per tutti", che mette nero su bianco le criticità strutturali del settore e propone un cambio di rotta. "Non servono interventi spot o soluzioni tampone, ma un'azione strutturale e sistemica sulle cause profonde di questi incidenti, a partire da una vera cultura della sicurezza, che metta al centro il valore del lavoro, la formazione continua, la prevenzione come pratica quotidiana e una rigida regolamentazione del sistema degli appalti, oggi troppo spesso terreno fertile per precarietà, subappalti a cascata e assenza di controllo".

Il richiamo alla responsabilità collettiva è forte. Secondo la Filt Cgil non bastano accordi sindacali, pur se significativi. "Su questi temi il nuovo ccnl sottoscritto unitariamente lo scorso 22 maggio ha introdotto passi in avanti importanti. Ma la battaglia per la sicurezza non si esaurisce nei contratti, va portata avanti ogni giorno nei luoghi di lavoro, nei tavoli istituzionali, nella contrattazione, nella formazione e nella vigilanza".

Le parole del sindacato arrivano come un monito in un Paese dove la cronaca continua a registrare morti sul lavoro e incidenti evitabili. Il ricordo di Brandizzo, con i suoi cinque operai travolti dal treno in una notte d’estate, resta una ferita aperta. La richiesta della Filt Cgil è chiara: il “dopo Brandizzo” deve significare un cambiamento reale e profondo, capace di impedire che tragedie simili si ripetano.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori