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Cronaca

West Nile, boom di casi e almeno 20 morti: ecco dove si registrano i nuovi contagi

Decessi in crescita con nuovi focolai segnalati, letalità al 15% secondo l’Istituto Superiore di Sanità

Virus West Nile, in Italia 19 morti e almeno 178 casi dall’inizio dell’anno

Virus West Nile, in Italia 19 morti e almeno 178 casi dall’inizio dell’anno

L’allarme West Nile in Italia continua a crescere. Dall’inizio del 2025 le vittime sono salite a 20 e i casi confermati ad almeno 179, secondo i dati aggiornati rispetto al report dell’Istituto Superiore di Sanità del 7 agosto. Al conteggio iniziale si aggiungono i decessi avvenuti ad Aprilia e Cori in provincia di Latina, a Capua in provincia di Caserta e l’ultimo registrato in Lombardia, nel Milanese. L’ultima vittima è un uomo di 90 anni di Paderno Dugnano, morto all’ospedale Bassini di Cinisello Balsamo, dove era ricoverato per patologie pregresse. Nel Lazio, invece, si segnala il decesso di un uomo di 85 anni ricoverato all’ospedale Santa Maria Goretti di Cori, mentre a Capua è morto un 83enne già ospedalizzato per altre malattie.

Il virus, trasmesso principalmente dalle zanzare del genere Culex pipiens, è sotto costante monitoraggio. I nuovi casi notificati dopo il 7 agosto sono almeno sei: due a Catanzaro, uno a Roma, uno a Trento, uno nel Biellese e uno a Oristano. Il totale provvisorio raggiunge così i 179 contagi, con una letalità del 15% nelle forme neuro-invasive. Un dato inferiore al picco del 2018, quando si registrò il 20%, ma superiore al 14% registrato a fine luglio 2024. Nonostante l’aumento costante nelle ultime settimane, l’andamento generale, osserva l’Iss, resta in linea con quello degli ultimi anni. Nel 2024 i casi erano saliti a 484 con 36 decessi a novembre, mentre nel 2023 erano stati 332 con 27 morti. Nel 2018, anno record, furono segnalati 618 casi e 49 decessi.

Nella maggior parte dei casi l’infezione decorre in modo asintomatico o con sintomi lievi, ma nei soggetti più anziani o con patologie pregresse può evolvere in forme gravi. I sintomi da non sottovalutare includono febbre alta, forte mal di testa, rigidità del collo, disturbi neurologici, nausea, vomito, confusione mentale e debolezza muscolare. In caso di sintomi sospetti è fondamentale contattare il medico o il 118, evitando cure fai-da-te.

Non esiste ancora un vaccino per uso umano. La prevenzione passa dalla protezione personale e dalla riduzione dei siti di riproduzione delle zanzare. Tra le raccomandazioni del Ministero della Salute figurano l’uso di repellenti, indumenti chiari e coprenti, zanzariere, ventilatori, oltre all’eliminazione di ristagni d’acqua e al ricambio frequente dell’acqua nelle ciotole degli animali.

Sul fronte delle azioni istituzionali, proseguono le campagne di disinfestazione a Latina e Rapallo, mentre in Liguria si è riunito il tavolo tecnico regionale per la prevenzione e la risposta alle arbovirosi. Domani una delegazione del Ministero della Salute sarà a Latina, mentre in Campania è saltato l’incontro inizialmente previsto a Caserta. La collaborazione tra enti locali, Asl e cittadini resta cruciale per contenere la diffusione del virus, soprattutto nelle aree dove i focolai si stanno espandendo e l’incidenza dei casi è più alta.

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