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Cronaca
01 Agosto 2025 - 09:58
Asti, arriva la droga più potente del mondo: la Blue Punisher trovata nel centro cittadino
Asti entra nel circuito internazionale delle droghe sintetiche più pericolose. Durante un controllo nel Parco della Resistenza, nel pieno centro della città, i Carabinieri hanno trovato una pasticca di Blue Punisher, la versione più potente dell’ecstasy attualmente in circolazione in Europa. A portarla in tasca era un cittadino extracomunitario, fermato mentre si aggirava nella zona con atteggiamento sospetto. Addosso aveva anche una piccola quantità di hashish, ma è stato proprio quel compresse azzurra con un teschio stampato sopra a far scattare l’allarme.
Blue Punisher non è una droga qualsiasi. Si tratta di una pillola sintetica contenente MDMA in dosi altissime, fino a cinque volte superiori a quelle normalmente presenti nelle pasticche di ecstasy vendute nei circuiti illegali. Il suo nome richiama il personaggio Marvel "The Punisher", di cui riproduce il celebre simbolo del teschio stilizzato. Un’estetica da fumetto, che però cela un rischio letale.
Secondo quanto spiegato dal Comando Provinciale dei Carabinieri, si tratta al momento di un caso isolato in provincia, ma non per questo da sottovalutare. Anzi. “Il ritrovamento – sottolineano dall’Arma – impone una riflessione urgente, soprattutto tra i giovani. Assumere sostanze come questa significa esporsi a effetti collaterali ancora in parte sconosciuti, con il rischio concreto di danni neurologici permanenti e di morte per overdose”.
La Blue Punisher è comparsa per la prima volta in Inghilterra, a Manchester, nel 2023, durante un rave illegale. Da allora si è diffusa a macchia d’olio nei festival e nelle notti elettroniche d’Europa, complice la sua capacità di garantire uno sballo prolungato, intenso e a basso costo. Alcuni sequestri sono già stati effettuati nei Paesi Bassi, in Belgio, in Francia e in alcune zone del Nord Italia, soprattutto tra Milano e Bologna. Ora, però, è arrivata anche in Piemonte, e precisamente nel cuore di Asti.
La sostanza attiva, MDMA, è la stessa presente nell’ecstasy tradizionale, ma in dosi tra i 250 e i 300 milligrammi per compressa, a fronte di una media di 80-100 mg. Effetti euforici, sensazione di empatia, dilatazione del tempo e allucinazioni visive sono solo l’inizio. Con dosaggi simili, gli organi interni possono essere messi a dura prova, soprattutto in contesti come rave o discoteche dove la disidratazione e lo stress fisico sono frequenti. Si registrano già casi di arresto cardiaco, convulsioni, deliri acuti e collassi renali.
Chi la consuma? In genere si tratta di giovani tra i 16 e i 30 anni, spesso già abituati al consumo di sostanze da “club”. La pasticca viene venduta come “una delle più forti”, quasi un trofeo tra consumatori abituali, ma proprio questo ne aumenta la pericolosità. L’aspetto colorato, l’iconografia pop e l’erronea percezione che si tratti di una droga “gestibile” contribuiscono alla sua diffusione. Ma i numeri parlano chiaro: nei Paesi in cui è già circolata, la Blue Punisher ha fatto vittime.
In Italia, l’Osservatorio Nazionale sulle Tossicodipendenze ha inserito la sostanza tra quelle più pericolose emerse negli ultimi due anni. La sua produzione – secondo indagini internazionali – avverrebbe in laboratori clandestini nei Paesi Bassi, da cui parte per una distribuzione illegale che si muove agilmente tramite chat criptate, canali Telegram e marketplace del dark web. Ogni compressa può costare tra i 10 e i 20 euro, ma gli effetti collaterali sono potenzialmente devastanti.
Il sequestro ad Asti, quindi, è solo la punta dell’iceberg. Anche in un centro medio-piccolo come il capoluogo astigiano, la rete dello spaccio sintetico sta attecchendo. L’episodio nel Parco della Resistenza apre una nuova fase per il contrasto locale alle droghe, che ora deve fare i conti anche con sostanze di nuova generazione, difficili da intercettare e potenzialmente letali.
La lotta alla Blue Punisher, però, non può passare solo per l’intervento repressivo. Serve una campagna di prevenzione mirata, rivolta soprattutto agli adolescenti e ai frequentatori dei locali notturni. Serve informazione, consapevolezza, presenza capillare sul territorio. E soprattutto, serve parlare senza ipocrisie: la droga non è mai “smart”, e dietro ogni compressa colorata può nascondersi una corsa contro il tempo al pronto soccorso o, nel peggiore dei casi, una vita spezzata troppo presto.
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