Cerca

Cronaca

Bambino corre tra le auto in tangenziale, un vigile fuori servizio ferma tutto e lo salva

Con la moto blocca la tangenziale per salvare un bimbo di 10 anni: l’azione coraggiosa sulla SS47

Bambino corre tra le auto in tangenziale

Bambino corre tra le auto in tangenziale, un vigile fuori servizio ferma tutto e lo salva

È una storia che ha il sapore dell’incredibile, ma che è successa davvero. Un attimo prima il traffico correva veloce sulla statale 47, nei pressi dell’uscita di San Cristoforo, a pochi chilometri da Pergine Valsugana. Un attimo dopo, al centro di quel caos d’asfalto e lamiere, c’era un bambino di 10 anni, impaurito, spaesato, che cercava di attraversare le corsie con le auto che gli sfrecciavano accanto. E un vigile urbano, ancora fuori servizio, che ha scelto di intervenire come nessuno si sarebbe aspettato: mettendo se stesso e la sua moto tra il bambino e il pericolo.

Erano le 12.45 di lunedì 29 luglio quando l’agente della Polizia Locale dell’Alta Valsugana, in sella al suo scooter, stava percorrendo la tangenziale per raggiungere il proprio comando in viale Dante a Pergine, dove sarebbe dovuto entrare in servizio alle 13. Ma sulla carreggiata, qualcosa non quadrava: un bambino correva in mezzo alla strada, in preda al panico, proprio in quel tratto dove le auto procedono veloci, spesso senza margine di manovra.

L’agente non ha esitato. Ha fermato il proprio mezzo, lo ha messo di traverso tra le corsie, bloccando il traffico e proteggendo il piccolo con il proprio corpo. Un gesto impulsivo ma lucidissimo, che ha impedito quella che poteva essere una tragedia annunciata. Dopo aver fermato le auto, il vigile ha raggiunto il bambino, lo ha tranquillizzato, preso in braccio e messo in sicurezza, fuori dalla carreggiata.

Poi, solo dopo essersi assicurato che il ragazzino fosse al sicuro, ha allertato i colleghi del comando. Una pattuglia è giunta sul posto in pochi minuti per garantire il controllo del traffico, mentre un altro arrivo ha chiuso la vicenda in modo toccante: la madre del bambino, visibilmente sconvolta, è sopraggiunta e ha potuto finalmente stringere il figlio tra le braccia.

Restano ignote, almeno per ora, le cause che hanno portato il minore su quella strada, ma dalle prime ricostruzioni sembra che si fosse momentaneamente allontanato da casa, forse in uno stato di confusione. Quel che è certo è che, senza l’intervento del vigile, tutto sarebbe potuto andare in modo molto diverso.

Chi è l’agente eroe? Il suo nome per ora non è stato diffuso, ma chi lo conosce lo descrive come un uomo riservato, professionale, che non cerca applausi. Il suo gesto però ha fatto subito il giro degli ambienti della polizia locale trentina, dove è stato definito da più voci come “un esempio di coraggio e spirito di servizio anche oltre il dovere”. Perché l’uomo, vale la pena ricordarlo, era fuori servizio. Non aveva l’obbligo di intervenire, ma lo ha fatto con tempestività, lucidità e generosità.

Il comandante della Polizia Locale dell’Alta Valsugana ha espresso grande orgoglio per il gesto del collega, sottolineando come episodi del genere dimostrino quanto la presenza sul territorio delle forze di polizia, anche nei piccoli gesti quotidiani, possa fare la differenza: «Non tutti gli eroi indossano mantelli. Alcuni, semplicemente, salgono su uno scooter e fanno il proprio dovere. Anzi, molto di più».

Sul fronte delle indagini, resta da chiarire come il bambino sia riuscito ad arrivare fino alla tangenziale, una strada notoriamente pericolosa e difficile da percorrere a piedi. Le forze dell’ordine stanno ascoltando la madre e i familiari per capire se vi siano state distrazioni o circostanze particolari, anche se la priorità ora resta il benessere psicologico del minore, scampato a un evento traumatico.

La vicenda riaccende anche i riflettori sul tema della sicurezza stradale e sull’importanza della presenza fisica delle forze dell’ordine sul territorio. In un’epoca dominata da sistemi automatizzati e sorveglianza elettronica, episodi come questo dimostrano che niente può sostituire l’intervento umano diretto, fatto di intuito, coraggio e prontezza di riflessi.

Una giornata iniziata come tante per il vigile della Valsugana si è trasformata, in pochi secondi, in un’azione da manuale di pronto intervento. Un bambino è salvo, una madre ha riabbracciato suo figlio, e una comunità intera ha avuto un promemoria potente: ci sono ancora persone disposte a rischiare tutto per gli altri, anche quando nessuno lo chiede.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori