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31 Luglio 2025 - 11:37
Un soffio contro la morte: migliaia di giovani in coda per dire no all’alcol alla guida
Pianezza ha ospitato l’ultima tappa di un progetto che, più che una campagna, è stato un messaggio diretto e concreto per centinaia di giovani torinesi: "Un soffio ti può salvare la vita". Ieri sera, nel centro cittadino, è calato il sipario su un’iniziativa che in tutto il 2025 ha toccato numerose località del territorio metropolitano, con l’obiettivo di prevenire le stragi del sabato sera, educando i ragazzi ai pericoli dell’alcol alla guida.
Promossa dai Carabinieri in collaborazione con la Fondazione Specchio dei tempi, l’iniziativa ha visto come protagonista lo SpecchioBus, un mezzo attrezzato che ha percorso la provincia per mesi, offrendo alcol test gratuiti e incontri informativi. I numeri parlano da soli: 6.000 kit monouso distribuiti e oltre 1.000 alcol test effettuati in loco, con l’assistenza di volontari e operatori. Un approccio concreto, diretto, che ha puntato a coinvolgere non solo i ragazzi che escono la sera, ma anche le famiglie, i gruppi sportivi, i gestori dei locali e i cittadini comuni.
A Pianezza, come nelle altre tappe, la risposta è stata positiva e partecipata. Ragazze e ragazzi si sono messi in fila spontaneamente per soffiare nel palloncino, curiosi, ma anche consapevoli. L’idea che basti un soffio per cambiare la percezione del rischio ha funzionato. Non si è trattato solo di test, ma di dialogo, confronto, racconto di esperienze drammatiche e consigli pratici. Tutto in una forma informale e accessibile, lontana dalle classiche campagne istituzionali.
Il cuore del progetto è proprio questo: fare prevenzione sul campo, nelle piazze, nei centri storici, nei luoghi dove i ragazzi si ritrovano. Nessuna predica, nessun giudizio, ma strumenti concreti per scegliere con consapevolezza. È in questa direzione che va letta la distribuzione dei kit monouso: piccoli dispositivi da tenere in tasca o nello zaino, da usare prima di rimettersi al volante. Un gesto semplice, che può fare la differenza tra una serata finita bene e una tragedia evitabile.
Il progetto, che ha ricevuto il sostegno delle istituzioni locali e delle forze dell’ordine, ha anche un valore simbolico forte: i Carabinieri, spesso percepiti come “repressivi” dai giovani, si sono messi a disposizione in un ruolo educativo, trasformandosi in interlocutori e alleati. Un cambio di passo culturale, che ha trovato riscontro anche nei commenti positivi raccolti durante le serate.
Tra i momenti più significativi delle varie tappe c’è stata la simulazione di guida con visori che riproducono gli effetti dell’alcol, una dimostrazione pratica di come anche un bicchiere possa alterare drasticamente i tempi di reazione. In parallelo, gli operatori di Specchio dei tempi hanno raccolto testimonianze, dubbi, riflessioni, costruendo una mappa reale della percezione del rischio tra i giovani.
L’epilogo a Pianezza è stato festoso, ma con il giusto senso di responsabilità. Gli organizzatori hanno ricordato che la battaglia contro l’alcol alla guida non si ferma: i dati nazionali e regionali parlano ancora di troppe vittime ogni anno, spesso giovanissime. Per questo la speranza è che il progetto venga replicato nel 2026, magari esteso ad altri territori.
Nel frattempo, resta l’eredità concreta di un’iniziativa che ha saputo unire prevenzione, tecnologia e ascolto, contribuendo a creare una cultura nuova, in cui la sicurezza non è un’imposizione ma una scelta consapevole. E tutto, davvero, può cominciare da un soffio.
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