AGGIORNAMENTI
Cerca
Cronaca
25 Luglio 2025 - 09:54
Giro d'affari da 400mila euro al mese: smantellata a Novara un’organizzazione tra albanesi e italiani (foto archivio)
Un giro d’affari da 400mila euro al mese, una rete strutturata, una base logistica nascosta in una zona residenziale di periferia e una filiera che andava dall’importazione allo spaccio diretto. È quanto ha scoperto la Squadra Mobile di Novara, che all’alba del 25 luglio ha messo fine a una delle attività di traffico di droga più redditizie mai smantellate in provincia. Il blitz si è concluso con cinque arresti, su disposizione del GIP di Novara su richiesta della Procura della Repubblica.
In manette sono finiti tre cittadini albanesi e due italiani, tutti ritenuti parte integrante di una rete che operava non solo nel capoluogo, ma anche nei comuni della bassa novarese, in particolare a Nibbiola e Vespolate. Al centro dell’organizzazione c’era un cittadino albanese di 41 anni, già noto alle forze dell’ordine per precedenti legati ad altri reati. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, si avvaleva di un numero ristretto di complici, scelti con cura proprio per evitare infiltrazioni o tradimenti.
Tra questi, anche il fratello minore, 39 anni, che avrebbe avuto un ruolo di primo piano nella logistica e nella distribuzione. Il gruppo utilizzava come base un intero complesso residenziale situato a Lumellogno, una frazione della città spesso considerata tranquilla, dove però gli arrestati avevano trovato il luogo perfetto per nascondere la merce: lontano da occhi indiscreti, ma a pochi minuti dal centro e dalle principali vie di comunicazione.
Il metodo era collaudato. La droga veniva stoccata per pochissimo tempo, quel tanto che bastava per frazionarla e smistarla agli acquirenti, evitando rischi inutili. Non c’erano passaggi intermedi: i contatti con i clienti erano diretti, e le consegne avvenivano in tempi brevissimi, grazie a una struttura logistica efficiente e silenziosa.
Durante le perquisizioni sono stati sequestrati 30 chili di hashish e oltre 2 chili di cocaina, in parte della cosiddetta “cocaina gialla”, una qualità pregiata e ad alta concentrazione, destinata al mercato cittadino ma anche ad acquirenti provenienti da fuori provincia. Quella quantità, secondo gli inquirenti, rappresentava solo il carico mensile abituale, il che dà la misura della potenza economica del gruppo.
Il dato più impressionante resta infatti il volume d’affari: 400mila euro al mese, una cifra che, moltiplicata per l’intero anno, sfiora i 5 milioni di euro. Una vera azienda del crimine, ben strutturata, capace di operare senza farsi notare, almeno fino a oggi. Le indagini, coordinate dalla Procura e condotte con osservazioni, intercettazioni e pedinamenti, hanno permesso di ricostruire i ruoli all’interno del gruppo, identificare i luoghi di stoccaggio e ricostruire le rotte dello spaccio.
Secondo gli investigatori, l’organizzazione operava con metodo e disciplina, utilizzando mezzi intestati a terzi, telefoni criptati e moduli operativi tipici della criminalità organizzata, anche se al momento non è stato riscontrato un legame diretto con clan di livello nazionale. Le indagini, comunque, proseguono e potrebbero portare ad ulteriori sviluppi.
Il blitz a Novara riaccende l’attenzione sul radicamento sempre più sofisticato delle economie illegali nei territori del nord Italia, in particolare nelle aree provinciali, dove spesso lo spaccio avviene con discrezione, lontano dai riflettori e sfruttando la percezione di sicurezza diffusa.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.