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Cronaca

Primo paziente con West Nile Virus nel Torinese: 80enne ricoverato a Moncalieri

Tracce del virus già rilevate a Caselle e San Mauro. Il paziente è in miglioramento, ma la tropicalizzazione del clima preoccupa

Primo paziente con West Nile Virus nel Torinese: 80enne ricoverato a Moncalieri

Primo paziente con West Nile Virus nel Torinese: 80enne ricoverato a Moncalieri (foto d'archivio)

Il primo caso stagionale di West Nile nel Torinese è stato confermato nei giorni scorsi all’ospedale Santa Croce di Moncalieri, dove un uomo di circa 80 anni è attualmente ricoverato nel reparto di neurologia. Secondo quanto riferito dai sanitari, le sue condizioni cliniche sono in miglioramento e potrebbe essere dimesso nei prossimi giorni. Si tratta di un’infezione autoctona, non legata a viaggi all’estero, che conferma come il virus del Nilo occidentale abbia ormai preso piede anche alle nostre latitudini, complice il progressivo mutamento climatico.

L’allerta è scattata nel mese di luglio, quando alcuni gruppi di zanzare risultati positivi al virus sono stati trovati in diversi comuni della cintura torinese, tra cui Caselle e San Mauro Torinese. Ma quello dell’uomo ricoverato a Moncalieri rappresenta il primo contagio umano del 2025 nella provincia di Torino. L’identificazione del virus è avvenuta presso l’ospedale Amedeo di Savoia, centro di riferimento per le malattie infettive, grazie al lavoro della dottoressa Valeria Ghisetti.

Immagine di repertorio

Il West Nile virus, o virus del Nilo occidentale, è un arbovirus della famiglia Flaviviridae, che si trasmette attraverso le punture di zanzara, in particolare del genere Culex. La patologia, identificata per la prima volta nel 1937 in Uganda, è arrivata in Europa negli anni recenti e ha assunto ormai un andamento endemico-epidemico anche nel Nord Italia. La sindrome neurologica che può derivarne, seppure rara, rappresenta la forma più grave dell’infezione, che nella maggior parte dei casi decorre in modo asintomatico o con sintomi lievi.

Nel 2024 in Piemonte sono stati 21 i casi segnalati, di cui 19 confermati, distribuiti tra le province di Alessandria, Asti, Cuneo e Torino. Tutti sono risultati autoctoni, con infezioni acquisite sul territorio regionale, e hanno colpito perlopiù persone anziane: l’età media è stata di 74 anni, la mediana 83. In 18 casi è stato necessario il ricovero ospedaliero.

Ora, nel 2025, con la stagione estiva nel pieno dell’attività delle zanzare, le autorità sanitarie regionali sono in massima allerta. Come spiegato da Bruno Osella, direttore dell’Asl To5, si tratta di una situazione da monitorare con attenzione, anche se “possiamo contare su un sistema di sorveglianza efficace, grazie alla collaborazione tra istituzioni sanitarie e organismi di controllo ambientale”.

Con la tropicalizzazione del clima e le temperature record registrate in queste settimane, è prevedibile un aumento dell’attività delle zanzare vettore. A tal proposito, prosegue anche il lavoro dell’Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente (Ipla) e del Servizio Igiene e Sanità Pubblica (Sisp) per il monitoraggio costante del territorio.

Nelle prossime settimane sono attese campagne informative rivolte alla cittadinanza, per ridurre il rischio di contagio: tra le raccomandazioni, quella di evitare ristagni d’acqua nei giardini, utilizzare repellenti e proteggere finestre e letti con zanzariere, soprattutto nei Comuni dove la positività degli insetti è già stata segnalata.

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