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Cronaca

Armi, cocaina e balestre: in casa aveva un arsenale. Arrestato 58enne di Agliè

Fermato a Ivrea con la droga in auto, i finanzieri scoprono nella sua abitazione decine di armi. Era già noto alle forze dell’ordine.

Armi, cocaina e balestre

Armi, cocaina e balestre: in casa aveva un arsenale. Arrestato 58enne di Agliè

È iniziato tutto come un normale controllo stradale, uno di quelli che i finanzieri del Gruppo di Ivrea effettuano ogni giorno nell’ambito dei servizi di monitoraggio economico del territorio. Ma questa volta il sospetto ha colto nel segno. L’uomo alla guida, un 58enne residente ad Agliè, nel Canavese, è parso subito nervoso. Dentro l’auto, abilmente nascosti, i militari hanno trovato 11 grammi di cocaina già suddivisi in dosi pronte per essere vendute e 675 euro in contanti, ritenuti provento dell’attività di spaccio.

Il controllo si è quindi trasformato in un'operazione più ampia. I finanzieri si sono spostati nella casa del sospettato, dove è emerso un quadro molto più grave. All’interno dell’abitazione, le Fiamme Gialle hanno rinvenuto un bilancino di precisione, ulteriore denaro contante (circa 1.000 euro) e, soprattutto, un vero arsenale da paramilitare.

Guardia di Finanza

Il sequestro ha lasciato sbigottiti persino gli investigatori: 17 pistole e 9 fucili ad aria compressa, 105 proiettili calibro 6, un machete, tre coltelli con lama superiore ai 20 centimetri, tre balestre professionali corredate da dardi in ferro e un grimaldello a percussione, tipico strumento usato negli scassi. Un dettaglio ha colpito in particolare: uno dei fucili aveva una potenza superiore ai 7,5 Joule, soglia oltre la quale la legge italiana ne vieta la libera detenzione.

Il 58enne, che aveva già precedenti per reati analoghi, è stato denunciato per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio e detenzione abusiva di armi. Su disposizione della Procura di Ivrea, è stato posto agli arresti domiciliari in attesa di ulteriori sviluppi. Resta comunque la presunzione di innocenza fino a eventuale condanna definitiva, come previsto dalla legge.

L’operazione ha acceso i riflettori su un tema spesso sottovalutato: la proliferazione di armi “soft” ma potenzialmente letali, detenute senza alcun controllo. Balestre, fucili ad aria compressa modificati, coltelli da combattimento: strumenti che possono ferire, minacciare o uccidere e che sfuggono ai radar delle forze dell’ordine finché non accade qualcosa.

Il caso di Agliè solleva quindi una domanda inquietante: quanti altri arsenali nascosti si celano dietro le porte delle case insospettabili del Canavese?

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