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Cronaca
10 Giugno 2025 - 11:23
Furto PC alle OGR di Torino: un arresto e tanti interrogativi (foto archivio)
Torino si ritrova oggi a fare i conti con un episodio che lascia non poche ombre sul fronte della sicurezza. Un uomo di 57 anni, italiano, è stato arrestato dalla polizia dopo essere stato sorpreso all’interno degli uffici delle ex OGR – Officine Grandi Riparazioni – con nove computer portatili e sei smartphone nascosti in due zaini. Il colpo è avvenuto negli spazi di una società che ha sede al piano terra del complesso, simbolo della trasformazione urbana e dell’innovazione torinese.
Tutto è partito da una segnalazione. Un passante o forse un addetto alla vigilanza ha notato movimenti sospetti. Gli agenti del commissariato San Secondo sono intervenuti immediatamente e hanno trovato l’uomo intento a fingere una telefonata, nel tentativo maldestro di sembrare un normale impiegato. Ma gli zaini strapieni e un pass intestato a un’altra persona hanno tradito la sua messa in scena. È stato subito fermato e, dopo gli accertamenti di rito, denunciato: ora è sottoposto all’obbligo di presentazione quotidiana alle forze dell’ordine.
Il furto, per modalità e contesto, fa riflettere. Le OGR non sono solo un polo culturale e creativo: ospitano start-up, aziende digitali e centri di ricerca, e dovrebbero quindi garantire standard di sicurezza elevati. Eppure un uomo è riuscito a introdursi, presumibilmente senza forzare alcun accesso, e a mettere le mani su materiale informatico delicato. Un bottino che, oltre al valore economico, potrebbe contenere dati sensibili, progetti riservati e informazioni strategiche. La vicenda apre scenari preoccupanti: si tratta di un caso isolato o c’è una falla più profonda nella sorveglianza del complesso?
Da parte degli investigatori, al momento, c’è massimo riserbo. Ma tra gli operatori e i lavoratori delle OGR serpeggia preoccupazione. In molti si chiedono come sia possibile che un estraneo sia entrato e abbia avuto il tempo di rovistare indisturbato in più uffici. Alcune aziende del comparto tecnologico hanno già annunciato verifiche sui propri sistemi interni e sul livello di accesso ai locali.
Il 57enne arrestato non è nuovo alle forze dell’ordine: avrebbe precedenti per reati contro il patrimonio. Resta ora da chiarire se abbia agito da solo o con l’aiuto di complici. Non si esclude neppure la pista della ricettazione su commissione, ipotesi rafforzata dal tipo di materiali sottratti: apparecchiature spesso riciclate sul mercato nero oppure smontate per la rivendita dei componenti.
In attesa degli sviluppi giudiziari, resta l’amaro in bocca per una città che punta sull’innovazione ma si ritrova vulnerabile nei suoi luoghi simbolo. E torna l’annoso tema del controllo nei grandi complessi pubblici-privati, spesso affidato a ditte esterne con personale ridotto o poco formato.
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