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Cronaca
26 Maggio 2025 - 10:16
Serra in salotto e clienti alla porta: denunciato a Biella un 35enne che coltivava e spacciava marijuana nel suo appartamento (foto archivio)
Un traffico silenzioso ma metodico, fatto di incontri brevi, citofoni che squillano a ogni ora e odori che non passano inosservati. A Biella, nel cuore di un quartiere residenziale, un uomo di 35 anni aveva trasformato il proprio alloggio in una serra artigianale per la coltivazione di marijuana e in un punto vendita per giovanissimi consumatori. Il sospetto è diventato certezza quando i carabinieri, dopo alcuni giorni di osservazione, hanno deciso di intervenire con una perquisizione.
Nel corso del blitz, i militari si sono trovati davanti una vera e propria coltivazione indoor, con tanto di impianto di illuminazione e sistema di aerazione, studiato per garantire alle piante di cannabis il clima ideale. Una produzione domestica a tutti gli effetti, che aveva già portato i suoi frutti: all’interno dell’alloggio, oltre a due piante in fase di crescita, sono stati rinvenuti circa 50 grammi di marijuana, suddivisi in sei contenitori già pronti per essere consegnati ai clienti. Il tutto accompagnato dal classico bilancino di precisione, strumento immancabile per chi vive di piccole dosi e vendita diretta.
A far scattare l’indagine è stato proprio il via vai sospetto di giovani, notato da alcuni residenti e documentato dai carabinieri con appostamenti e monitoraggi mirati. Gente che entrava e usciva in pochi minuti, in orari spesso inconsueti, con atteggiamenti guardingo. Quando i militari hanno bussato alla porta dell’uomo, la situazione è apparsa subito chiara: non si trattava di consumo personale, ma di una vera attività di spaccio casalingo, costruita su misura per aggirare i controlli in strada.
Coltivava marijunana in casa
L’uomo è stato denunciato per detenzione e coltivazione di sostanze stupefacenti. L’intera attrezzatura, insieme alle piante e alla marijuana già confezionata, è stata sequestrata. Ora toccherà alla magistratura stabilire se dietro questo caso isolato si nasconda una rete più ampia o se si trattasse di un’operazione “fai da te”, portata avanti senza complici.
Il caso conferma quanto il consumo e la microdistribuzione di cannabis siano ormai diffusi anche nei contesti più insospettabili. Non più solo spacciatori per strada o ai margini delle piazze, ma coltivatori domestici, spesso giovani, che sfruttano tecnologie a basso costo per produrre e vendere direttamente dalla propria abitazione.
La vicenda biellese, pur senza clamori eclatanti, apre uno squarcio su una realtà sotterranea che tocca anche le province più tranquille, dove l’allarme droga resta silenzioso ma presente. E dove, come dimostra l’intervento dei carabinieri, l’attenzione resta alta.
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